Si chiama Mataran MK3. Il nome fa già paura. E’ il nuovissimo ICE 33, che abbiamo visto varare pochi giorni fa nelle acque gardesane di Padenghe presso il West Garda Marina. Una barca progettata per la regata pura, disegnata dalla mano italiana di Umberto Felci con un obiettivo preciso: progettare un monoscafo di dieci metri che fosse semplice da portare e veloce sull’acqua per vincere sia in IRC che in ORC. Un diktat: performance senza compromessi e longevità. La promessa è che l’ICE 33 non diventi obsoleto al primo cambio tecnico a livello di formula, ma che al contrario resti competitiva a lungo.
LINEE D’ACQUA: L’ESPERIENZA DI FELCI SUGLI OPEN
La carena dell’ICE 33 è il frutto di quindici anni di studi di Umberto Felci che ha disegnato imbarcazioni open ancora difficili da battere. Due nomi davanti a tutti: il 10 metri Open Bravissima e il 50 piedi Vento di Sardegna che accompagna Andrea Mura nelle sue imprese oceaniche. La caratteristica di queste carene, ci racconta il progettista è quella di essere “tonde e con alta stabilità di forma. Il concetto di base, partendo da questo presupposto, è quello di modellare una carena che ai piccoli angoli di sbandamento risulti il più sottile, immersa e poco bagnata possibile, per cambiare poi geometria agli alti angoli, dove la forma a calice va ad offrire nuovi appoggi e permette di incrementare il momento raddrizzante complessivo”. E il risultato quale è? “Poca resistenza di attrito e poca resistenza d’onda ai bassi angoli che assicurano ottime prestazioni alle andature portanti larghe e con poco vento associate a un incremento del momento raddrizzante all’aumentare dello sbandamento”.
L’ASSETTO MIGLIORE E’ COME SUGLI SKIFF
Se volessimo fare una paragone riguardante l’assetto migliore per ottenere le migliori performance sarebbero gli skiff. La barca andrà portata il più possibile piatta sfruttando al massimo il generoso baglio massimo e il peso dell’equipaggio, fino a quando, all’aumentare del vento, non si renderà necessario sfruttare anche l’ulteriore potenza messa a disposizione dal siluro e dalle forme di carena.
LA STRUTTURA DELLA PINNA E IL MOTORE FUORIBORDO A SCOMPARSA
Elemento interessante è proprio la struttura della pinna, che unitamente a una grande efficienza e rigidezza offre un elemento ergonomicamente importante cioè la seduta trasversale che, in caso di regate lunghe in equipaggio ridotto, consente una fase di stand by molto confortevole. Altra chicca è il sistema di sollevamento del motore fuoribordo a scomparsa che consente di far sparire completamente il motore con uno sportello scorrevole.
ALBERO IN CARBONIO E SARTIAME IN PBO
L’albero è in carbonio ad alto modulo con sartiame in PBO. Sempre in carbonio troviamo pulpiti e candelieri. Il piano velico è stato realizzato dalla veleria Blue Phoenix. La superficie velica di bolina, con randa square top, è di 72 mq mentre alle portanti è di 210 mq.
SCHEDA TECNICA
Progetto: Felci Yachts
Cantiere: Ice Yachts
Lung: 9.99 m
Larg: 3,43 m
Disloc: 1950 kg
Pesc: 2,5 m
Randa: 45 mq
Genoa: 28 mq
Gennaker: 140 mq
Motore: 10 cv
1 commento su “Siamo stati al varo del nuovissimo Ice 33. Il One Off, racer puro, tutto italiano”
Famosa per le sue incantevoli rive, l’Elba è importante pure,
come luogo che ha avuto Napoleone Bonaparte come prigioniero.
Arrivando in barca a vela, potrete ammirare paesaggi acquatici e sontuosità di affascinanti, oltre che restare ubriacati dai suoi dolcissimi
profumi.