Cino Ricci: “Odiavo i velisti”. E vi spiego perché
IL REGALO PERFETTO!
Regala o regalati un abbonamento al Giornale della Vela cartaceo + digitale e a soli 69 euro l’anno hai la rivista a casa e in più la leggi su PC, smartphone e tablet. Con un mare di vantaggi.
Il più amato dei marinai italiani si racconta, dai giorni d’infanzia con i pescatori di Cervia alla mitica sfida di Azzurra, passando per il terribile Fastnet del 1979, fino a svelare il suo rapporto con le barche di oggi. Cinquant’anni di vela raccontati con accento romagnolo.
Se chiedete alle persone “normali”, quelle che non vanno per mare, per intenderci, chi sia il velista italiano più famoso, ancora oggi in tantissimi vi risponderanno Cino Ricci. Sarà che è stato il condottiero di Azzurra, la prima mitica sfida italiana all’America’s Cup, sarà che il suo accento romagnolo ha riempito le notti del Moro di Venezia, sarà che per primo è divenuto anche un volto televisivo. Saranno tutte queste cose insieme e altro ancora. A cercare di capirlo, ripercorrendo la sua vita, è stato Fabio Pozzo, grande giornalista, che insieme a Cino ha scritto il libro “Odiavo i velisti” (Longanesi, pp. 240, euro 16,40).
LA SFIDA DI COPPA AMERICA
Impossibile non partire proprio da Azzurra, per iniziare a comprendere appieno Cino Ricci. Da quel giorno, nel febbraio del 1981, in una fredda Torino, quando Cino esce da un anonimo palazzotto grigio di Corso Marconi 10 e si mette al volante, in direzione Forlì. Negli uffici che ha lasciato, è stata presa una decisione che cambierà la sua vita. Perché è lì che ha appena incontrato l’uomo più potente d’Italia, Gianni Agnelli. “Ripenso alle parole dell’Avvocato. Ricci, mi ha convinto…(…) Ci credo, ma mi sembra ancora impossibile. Rivedo la scena. In principio l’Avvocato è un po’ scettico, ma poi comincia a crederci. Sì, Ricci, le credo, è un buon progetto… La facciamo… Ma dobbiamo trovare gli sponsor… Chi ci mettiamo? Alza il telefono, che rimane a mezz’aria, mi guarda e quasi indovinando il mio pensiero… No, no, la Fiat no… E si fa passare Barilla, Cinzano… Dice a tutti che si fa la Coppa America. (…) Io sono sorpreso. Non dice vedremo, mi lasci pensare… No, dice proprio: si fa… Con una raccomandazione soltanto, però… Ricci, non andiamo a fare la figura dei cioccolatai…” QUI COMANDO IO
Ricci è un leader nato, per carattere e forma mentis. “L’ideale per me è comandare. In principio mi va bene anche stare al timone, perché voglio dimostrare quanto valgo alla barra, ma poi non vedo altro che il comando. Del resto, da bambino sognavo di comandare una nave da guerra, mica di fare il cannoniere”. Anche a costo di scontrarsi con chi mal sopporta le sue scelte. “Decidere e fare è più forte di me. L’ho sempre fatto, non ho mai avuto padroni, nessuno mi ha mai dato ordini. E so quello che devo fare e come farlo. Io mi sento alla guida del plotone che deve conquistare quota 88 e pretendo che gli altri pensino solo a fornirmi i fucili e le baionette. La Coppa America sono io, voi mi dovete mettere a disposizione le risorse e i materiali necessari e basta… L’obiettivo, solo l’obiettivo”.
I testi di questo articolo sono tratti dal libro “Odiavo i velisti”, di Cino Ricci con Fabio Pozzo, edito da Longanesi (240 pagine, euro 16,40). Trovate l’articolo completo sul numero di agosto de Il Giornale della Vela
Condividi:
Sei già abbonato?
Catamarani fuori dal coro per il 2025: guarda questi modelli
Catamarani 2025: quattro multiscafi per crociere da sogno
Ultimi annunci
I nostri social
Iscriviti alla nostra Newsletter
Ti facciamo un regalo
La vela, le sue storie, tutte le barche, gli accessori. Iscriviti ora alla nostra newsletter gratuita e ricevi ogni settimana le migliori news selezionate dalla redazione del Giornale della Vela. E in più ti regaliamo un mese di GdV in digitale su PC, Tablet, Smartphone. Inserisci la tua mail qui sotto, accetta la Privacy Policy e clicca sul bottone “iscrivimi”. Riceverai un codice per attivare gratuitamente il tuo mese di GdV!
Può interessarti anche
Addio a Mauro Morandi, l’eremita “guardiano” dell’isola di Budelli
Si è spento a 85 anni Mauro Morandi, ex insegnante di educazione fisica originario di Modena, che per 32 anni ha vissuto sull’isola di Budelli, in Sardegna, in completa solitudine come un moderno Robinson Crusoe. A 85 anni è morto
Risolto il mistero del Pogo 50 “fantasma” arenato a Cefalù
Lo scorso 7 dicembre una barca a vela di 15 metri in buone condizioni ma senza equipaggio si è arenata nella spiaggia di Cefalù, in Sicilia. Dopo un’ispezione a bordo e una serie di accertamenti la Guardia Costiera ha identificato
Come si va in crociera in barca a vela sul Lago Maggiore
Capita spesso di raccontare di avventure, regate e traversate al limite del verosimile, esperienze “salate”, per così dire. Meno, però, capita che si parli di laghi. Eppure la vela non è certamente estranea alla tradizione lacustre, e non parliamo solo
Replica di nave vichinga fa naufragio: muore archeologa a bordo
L’archeologa di 29 anni Karla Dana è morta nel corso della spedizione “Legendary Viking Voyage” dalle Isole Faroe alla Norvegia a bordo di una replica di una nave vichinga che si è ribaltata per il maltempo. Doveva essere un viaggio