GC32 e Flying Phantom: i due foiling cat secondo Mario Caponnetto
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Si è conclusa sul lago di Garda la Foiling Week, la settimana dedicata alle “barche volanti”. Il successo della manifestazione conferma il crescente interesse intorno alla tecnologia dei foil che, pur essendo nata negli anni ’50, è stata oggetto di grande sviluppo solo in tempi recenti, dopo le imprese dell’Hydroptère e dopo che Emirates Team New Zealand, sfruttando un “vuoto” nel regolamento della 34ma Coppa America, riuscì a dotare il suo trimarano di foil e renderlo così volante.
In pochi anni, il foiling (ovvero la navigazione a scafi sollevati dall’acqua) si è trasformato da “lusso” per stuntmen della vela a emozione che tutti possono provare. prima con l’avvento del Moth poi con i piccoli catamarani volanti. Abbiamo chiesto a uno dei “cervelloni” protagonisti della Foiling Week, Mario Caponnetto (architetto navale genovese classe 1961, che sul garda ha tenuto una lezione dal titolo “CFD: tools for foils design”) di “spiegarci” due barche che stanno facendo ben parlare di sé. Il GC32 e il Flying Phantom, il primo foiling cat one-design.
Non potevamo scegliere docente migliore: Caponnetto era nel design team di Oracle nelle campagne vincenti del 2010 e 2013, e si occupava di CFD, ovvero tutto ciò che riguardava la fluidodinamica. Terminata l’avventura a stelle e strisce, adesso è al servizio di Luna Rossa. Ecco quello che ci ha raccontato:
IL GC32 SPIEGATO DA CAPONNETTO
“Il GC32 è un catamarano nato dalla matita di Martin Fischer, geniale progettista tedesco che vive ormai da anni in Nuova Caledonia. Nella prima versione varata circa due anni fa la barca era dotata di foil ad “S” e non era in grado di fare foiling completo, cioè con gli scafi completamente fuori dall’acqua. Sulla scia dei catamarani AC72 di Coppa America la barca è stata riveduta ed in particolare è stata dotata di foil a “L” in grado di dare sostentamento e stabilità di volo veramente invidiabili.
COME FUNZIONA
Essendo una barca ad equipaggio relativamente ridotto per le sue dimensioni (4 persone per circa 9 metri di barca) è evidente la necessità di avere un controllo del volo più “automatico” possibile. Questo è stato ottenuto brillantemente con dei foil di dimensioni generose, ma soprattutto dotati di tip molto angolati rispetto al piano orizzontale. Praticamente il controllo dell’angolo di rake del foil, che comunque è previsto, è ridotto al minimo. In effetti il controllo del rake dei foil sul GC 32 è ancora abbastanza complicato da effettuare in navigazione anche se è previsto un miglioramento del sistema di controllo che dovrebbe ridurre gli attriti del meccanismo. In pratica adesso questo viene effettuato prima della regata in funzione dell’intensità del vento previsto o in navigazione agendo sul foil sopravento prima di cambio di mura. Attualmente non è previsto neanche un sistema di controllo in navigazione dell’angolo di incidenza degli elevatori, le ali orizzontali montate in fondo ai timoni, ma anche qui si prevedono degli upgrades nel prossimo futuro.
I TRUCCHI PER FARLO ANDARE FORTE
Il peso GC 32 completo è di soli 800 kg con un peso massimo dell’equipaggio in regata di 340 kg. Con queste proporzioni è evidente l’importanza di avere l’equipaggio il più sopravento possibile per massimizzare il momento raddrizzante, cosa che in pratica avviene già con pochi nodi di vento. Normalmente un membro dell’equipaggio si sposta anche longitudinalmente quando la barca è in volo per cercare di ottimizzare l’assetto.
UN ALTRO BUON ESEMPIO: IL FLYING PHANTOM
Il Flying Phantom è un altro brillante disegno di Martin Fischer, nato nel periodo compreso tra la realizzazione del GC32 non foiling e la versione foiling. Inizialmente nato come un F18 tradizionale è diventato presto il primo catamarano foiler di serie al mondo.
CONSIGLI PER IL VOLO
Molto simile al GC32 (foil con tip molto angolato) permette però un controllo del rake più attivo da parte dell’equipaggio, 2 persone al trapezio. In questo caso il peso dell’equipaggio è ancora percentualmente più importante e gran parte della regolazione dell’assetto viene effettuato con lo spostamente longitudinale dei velisti, non necessitando in pratica nessun controllo dell’elevatore. A detta di chi l’ha provato la barca ha prestazioni esaltanti”. (Mario Caponnetto)
Sul prossimo numero del Giornale della Vela Mario Caponnetto svelerà i segreti del foiling: come fanno le barche a volare?
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