PROVA Hanse 505, anatomia di un “easy-cruiser”

photo-exterieur-hanse-505-262527Il cielo è azzurro sopra Lavagna. E, udite udite, c’è anche uno scirocchetto niente male: una rarità, in un pomeriggio d’estate nel golfo del Tigullio (chiamato dai locali “gulfu dei nesci”, ovvero degli scemi, perché era il rifugio dei navigatori che avevano paura della tramontana del golfo di Genova, quando dovevano aspettare per scaricare in porto, ai tempi dei leudi). Sono venuto a provare il nuovo Hanse 505 frutto della matita di Judel & Vrolijk che, come tutte le imbarcazioni sfornate dal cantiere tedesco, fa dell’easy sailing e del comfort a bordo i suoi punti cardine. Le linee sono nel contempo eleganti e solide, quasi a comunicare visivamente la stabilità della barca. Lo scafo è laminato a mano in resina vinilestere, ed è costruito in sandwich di balsa rafforzato da una griglia in GRP. Ad accompagnarmi nella prova solo due persone, Andrea e Chiara Napolitani (della Cini&Webster servizi per la nautica), in modo da testare l’effettiva facilità di conduzione del 15 metri anche in equipaggio ridotto.

photo-interieur-hanse-505-262537GLI INTERNI
Prima di salpare do un’occhiata agli interni: sono tante le configurazioni offerte dal cantiere, in questo caso il layout è standard, con ampio utilizzo di legno di quercia italiana. Si parte con una grande e spaziosa cabina armatoriale di prua, dotata di bagno e box doccia separato, caratterizzata da buona luminosità e aerazione. Nella dinette, a sinistra, c’è l’accessoriata cucina, fronteggiata da un ulteriore tavolino che oltre a offrire alcuni spazi di stivaggio (a proposito, a bordo sono tantissimi, quelli di Hanse non hanno sprecato un centimetro cubo!) funge da portabottiglie e secondo piano di lavoro ed è munito di maniglia per una maggiore sicurezza quando si cucina in navigazione. A dritta, un divano a L e l’altra seduta che lambisce il succitato piano di lavoro circondano l’ampio tavolo principale pieghevole. Il tavolo da carteggio, sempre a dritta, è di tipo tradizionale: procedendo verso poppa, mi stupisco nel constatare la spaziosità del vano doccia di sinistra, dotato di lavabo e di seduta dedicata. Dall’altro lato c’è invece un bagno singolo. Completano il layout due cabine doppie a poppa.

2014-07-02 10.34.24L’accesso sottocoperta avviene facilmente attraverso una scaletta inclinata di 54° e con due “sostegni” metallici rivestiti in cuoio che, se da un lato tolgono un po’ di spazio, dall’altro sono davvero comodi per una discesa sicura in caso di mare mosso.

il layout della barca che abbiamo testato
il layout della barca che abbiamo testato

Le altre possibili configurazioni prevedono una cuccetta singola o un’area tecnica al posto del vano doccia, due doppie cabine al posto di quella armatoriale (ideale per le società di charter). A seconda dell’utilizzo che farete della barca, esiste un layout per voi. Personalmente, per una crociera al top della comodità, ritengo il layout standard il più calzante. Infinite anche le possibilità di scelta per quanto riguarda i legni interni e il mobilio, oltre che i colori della tappezzeria.

cuscini-prendisoleI PARTICOLARI CHE FANNO LA DIFFERENZA
Non datemi del maschilista se mi permetto di ricordare una frase che avevo sentito pronunciare durante una prova qualche tempo fa: “Alla fine, le barche le comprano le donne”. A significare che è la moglie dell’armatore a dare il definitivo via libera all’acquisto, una volta valutati alcuni particolari che all’uomo, di primo acchito, non saltano agli occhi. Andrea non si fa trovare impreparato sull’argomento e mi mostra una vera chicca: i tre grandi cuscini che trasformano la parte di tuga a poppa dell’albero in un comodissimo prendisole. Mi spiega Napolitani, mentre sua figlia Chiara mi fa da modella: “Sono anni che vendo barche e la domanda più frequente che mi è stata rivolta è: ma io a bordo dove posso prendere il sole? Bene, eccovi accontentati!”. Unico “contro”: i tre cuscini occupano non poco spazio e inevitabilmente dovrete stivarli in una cabina. Poi ci sono altri dettagli, come i portabicchieri incassati nelle panchette in pozzetto, proprio vicino al timoniere. Quisquilie, direte voi, ma sono i particolari a fare la differenza.

boatmodelaccessoireimage_small_597POZZETTO E COPERTA
Ripetiamolo, gli Hanse sono barche improntate all’easy sailing: quindi in teoria potete governarli da soli. Il fiocco autovirante (sostituibile a scelta con un fiocco a sovrapposizione del 105%, visto che le rotaie sono già predisposte) è un “must” del cantiere e tutte le manovre (nascoste sottocoperta) sono rinviate vicino alle due postazioni del timoniere, su due winch che, opzionalmente (come nel nostro caso), possono essere elettrici (ad essi si aggiungono due winch manuali più a prua). Nello specifico, i Revo della Lewmar, con i quali è possibile sia cazzare che lascare le vele in automatico. Issare e ammainare la randa, con i lazy jack e i lazy bag, è un gioco da ragazzi. Il pozzetto, che non brilla per spaziosità (scelta progettuale obbligatoria se si vogliono avere ampi volumi sottocoperta), presenta un tavolo pieghevole di tutto rispetto. Lo sprayhood è ampio e avvolgente, in modo da proteggere al meglio durante le navigazioni “toste”. La luminosità interna è garantita da 29 tra finestre, boccaporti e oblò.

2014-07-02 10.36.22A poppa la plancetta si trasforma in comoda piattaforma da bagno e, quando è tirata su, ha due zone pieghevoli che si trasformano in sedute per il timoniere. L’alberatura standard è Selden (l’albero è alto 22,10 metri rispetto alla linea di galleggiamento)’ le vele Elvstrøm (superficie velica totale 129 mq, con randa di 66) e la strumentazione B&G (serie Triton). Esistono poi molte varianti sulla base dei “package” offerti: quello “entertainment” prevede anche il sistema audio Fusion, con il quale potrete ascoltare la vostra musica preferita in qualsiasi punto della barca, quello “cruising” la possibilità di avere sia eliche di manovra sia di prua che di poppa.

2014-07-01 16.50.17IN NAVIGAZIONE
Molliamo gli ormeggi. La prima cosa che mi salta agli occhi è l’estrema facilità di sterzo che ha l’Hanse 505: non solo grazie ai bow e gli stern thrusters, ma anche sfruttando semplicemente gli effetti evolutivi dell’elica sinistrorsa. Scopro che manovrare in spazi ridotti è facile anche con un 15 metri che pesa 14 tonnellate. E un altro particolare che mi colpisce è la silenziosità del motore, un Volvo Penta 75 cavalli: “E pensa che non abbiamo montato ancora il pannello fonoassorbente nel vano motore!”, mi fa notare Chiara. Spingo al massimo una volta fuori dal porto e a 3000 giri la barca arriva a toccare i 9 nodi. A regime di crociera (circa 2.500 giri), rilevo una velocità massima di 8,2 nodi.

photo-exterieur-hanse-505-262520Ma è tempo di veleggiare: come previsto, nonostante lo scirocco sui 10 nodi e un po’ di “bulesumme” (in ligure significa “maretta”) la randa in dacron, manovrata da un sistema alla tedesca con doppia scotta viene su senza alcun problema. Basta stare molto attenti ad essere perfettamente controvento per evitare che la vela si incastri nei lazy jack. In solitario, potete settare il pilota automatico et voilà, les jeux sont faits. Ancora più facile srotolare il fiocco autovirante, con il rollafiocco di serie. Regoliamo le vele e ci mettiamo di bolina: so che il VPP (Velocity Prediction Program) della barca dà come angolo ottimale 42,1° (siamo su una barca da crociera, non aspettatevi angoli da America’s Cup), con 7,4 nodi di velocità per un vento di 16 nodi. Io arrivo a stringere fino ai 45°, e con 10 nodi di sud-est (e un po’ di onda in prua) riesco a raggiungere i 6,6 nodi, che diventano 7,5 quando mi metto a 80°. Non fanno fede le velocità registrate a 120° (5,8 nodi con 9 nodi di vento), perché siamo a vele bianche e non montiamo asimmetrici o vele tipo code zero (per le quali è allestito una sorta di microbompresso). Il doppio timone ha una buona reattività e la barca, nonostante l’onda, si comporta bene e si dimostra stabile, grazie alla chiglia di 2,38 m (esiste anche l’opzione a chiglia corta, 1,98 m di pescaggio).

photo-exterieur-hanse-505-262524SCHEDA TECNICA
Lunghezza fuori tutto: 15,30 m
Lunghezza scafo: 14,85 m
Lunghezza al galleggiamento: 13,54 m
Baglio Massimo: 4,75 m
Pescaggio: 2,38 m (standard), 1,98 m (opzionale)
Dislocamento: 14,00 t
Zavorra: 4,00 t
Serbatoi acqua dolce: 670,00 l
Serbatoio carburante: 280,00 l
Sup. velica randa: 66,00 mq
Sup. velica fiocco: 51,50 mq
Sup velica genoa 105% (opzionale): 61,50 m
Sup. velica gennaker: 170,00 mq
Progetto: Judel/Vrolijk & co.
Interni: HanseYachts Design
Motorizzazione standard: Volvo penta 75 cv
Categoria CE: A


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