“Hai acceso il motore in regata!”. “No, mi accusate ingiustamente”
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Qual è l’accusa più infamante per un chi fa le regate? Quella di avere acceso il motore durante la competizione. Questa è l’accusa che ha scatenato una bufera sul vincitore in tempo reale del GiragliOne, la regata per solitari organizzata dal Circolo Nautico Riva di Traiano sul percorso Riva – scoglio della Giraglia – Riva (per un totale di 250 miglia) in concomitanza con la Roma-Giraglia: Carlo Potestà, primo a bordo dell’Elan 410 Phantomas, è stato squalificato a seguito di una protesta per avere utilizzato il motore durante la regata. Se la memoria non ci inganna, in tempi recenti non ricordiamo episodi simili. Un fatto grave, se confermato anche in appello, che si potrà tradurre nel ritiro o nella sospensione della tessera FIV sulla base di quanto stabilito dalla regola 69 del regolamento di regata (che disciplina la condotta anti-sportiva). Per adesso la squalifica è effettiva (nella classifica Phantomas ha ricevuto un DNE, Disqualification not excludable, ovvero squalifica non scartabile). In sede di protesta (presentata dai tre solitari Matteo Miceli, Mario Girelli e Sergio Frattaruolo) sono state portate le registrazioni del tracking, che, secondo il verdetto della Giuria, presentano delle incompatibilità con le velocità da ricondursi alla propulsione a vela. Potestà era partito piuttosto indietro, a causa del gennaker incaramellato, per poi portare a termine una rimonta da manuale.
L’ARRINGA DI POTESTA’
L’ingegnere informatico toscano, 55 anni, fresco vincitore della Roma per Uno, non ci sta e raggiunto telefonicamente ci racconta la sua versione dei fatti: “Forse sono andato troppo veloce – spiega ironico – uscendo dalle bonacce troppo in fretta, ma questo non prova nulla, e vi dico perché. Innanzitutto il tracking non è una prova affidabile, poiché prende i rilevamenti ogni 15 minuti, e tra un punto e l’altro calcola la velocità media. Capita sovente infatti che i dati da esso forniti siano sballati. Contesto inoltre il modo in cui è stata presentata la protesta, che va depositata entro e non oltre le due ore dalla fine della regata, ma io sono stato avvisato soltanto molte ore dopo”.
LE CRITICHE ALLA DISCUSSIONE DELLA PROTESTA
Potestà sostiene che anche la discussione della protesta sia avvenuta in modo non imparziale: “Durante la discussione, Miceli, Girelli e Frattaruolo non sono stati chiamati individualmente a confrontarsi con me ma erano presenti tutti e tre (inizialmente c’era anche un quarto protestante, Marco Franco, che a bordo di Fral 2 ha vinto in reale la Roma-Giraglia per Tutti, che però ha ritirato la sua protesta). E ho avuto non poche difficoltà a esporre le mie ragioni, visto che venivo continuamente interrotto. Inoltre, ritengo che i giudici non abbiano saputo gestire al meglio la situazione, ho chiesto che mi fossero portate delle prove concrete ma non mi sono state fornite”. Diverso il parere dei protestanti, che ritengono che la discussione sia avvenuta nel pieno rispetto della persona e del velista e che i giudici fossero altamente competenti.
CHIEDERO’ I DANNI MORALI
Potestà, che adesso rischia grosso, si augura che i tre “abbiano agito in buona e fede” e annuncia che ricorrerà in appello per vie legali su un doppio fronte: da un lato quello riguardante la giustizia sportiva, dall’altro quella civile (assistito da un amico legale e velista) per la richiesta di danni morali. “Anche alla Roma per Uno erano girate delle voci di banchina su un mio possibile utilizzo del motore, ma non capisco come potessero trovare fondamento visto che per regolamento avevamo i motori impiombati e ci sono le foto che lo documentano”. C’è un’altra voce che gira in banchina, in difesa del toscano: un ingegnere velista che regata per passione e che vince a bordo di un “normale” Elan 410, non rischia di oscurare l’attenzione mediatica su chi in barca ci va per professione, e ha quindi bisogno di visibilità anche per attrarre gli sponsor?
LE CLASSIFICHE DEL GIRAGLIONE E DELLA ROMA-GIRAGLIA
GiragliOne
Tra i solitari la classifica definitiva è così cambiata: primo al traguardo risulta così Matteo Miceli (ECO 40), giunto alle 12:15:08, che ha superato solo nella parte finale di questa combattutissima regata Mario Girelli (Patricia II), arrivato alle 12:20:20. Nel pomeriggio gli arrivi di Sergio Frattaruolo (Extreme Sail Academy) 14:07:57 che ha preceduto di nemmeno due minuti dopo una lunga rincorsa Riccardo Capociuchi (Gaiarda!!), arrivato alle 14:09:18. Oscar Campagnola ha chiuso le fila ieri mattina all’alba. In IRC il vincitore è Gaiarda!!, con al secondo posto Patricia II seguita dall’ECO 40 di Matteo Miceli.
Roma-Giraglia per Tutti
Nella categoria X Tutti, questi gli arrivi in tempo reale: il primo a passare la linea del traguardo è stato il Comet 45S Egeria Fral 2, giunto in porto alle 11:58:48 di sabato, seguito da Neveralone alle 13:14:18, da Ammuina alle 14:28:40, da Nautilus alle 14:30:00, da Lunatika alle 14:30:50, da Diabolika alle 16:01:00, da Milù alle 16:36:05, da Margherita II alle 17:11:10, da Istericasissi alle 21:42:38. In IRC la vittoria ha arriso con pieno merito a Diabolika, 11 metri di Stefano Pennacchini. Al secondo posto Carlo Alberto Scoppola con il suo First 40.7 Ammuina, al terzo Nautilus, l’X-35 di Pino Stillitano, condotto da Flavio Trezzi e da Matteo Vischi (co-skipper). Nautilus è risultato primo in ORC, seguito da Ammuina e dal Comet 45S Egeria Fral 2, condotto da Marco Franco e da Giancarlo Di Giovanni (co-skipper).
Roma-Giraglia x 2
Nella X2 in tempo reale si è imposto Stripptease, arrivato alle 14:33:00, che ha staccato di due ore e mezza Sventola (17:01:00), di cinque ore Excelsa (18:23:05) e di sei ore e trenta Fra’ Diavolo (20:51:52). Sul gradino più alto del podio in IRC sale Sventola, Bavaria 38 di Massimo Salusti, che ha regatato in coppia con Alessandro Magnani. Al secondo posto Riccardo Maria Serranò e Fabrizio Galletti su Stripptease e al terzo Excelsa, con la coppia Vincenzo Stuppia e Alberto Tamantini.
(fonte immagine di copertina repubblica.it)
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10 commenti su ““Hai acceso il motore in regata!”. “No, mi accusate ingiustamente””
Ormai non c’è più fair play neanche nella vela. Se in una regata vieni sconfitto da un non professionista che gareggia su una barca di serie subito lo si accusa di aver barato!!?? Mi pare assurdo questo atteggiamento di certi falsi professionisti che dopo la batosta invece di pensare ai loro errori cercano di infangare gli avversari.
In questo modo si mortifica lo spirito agonistico di chi con tanta fatica e sacrificio cerca di partecipare alle regate anche se non è sponsorizzato!! A questa stregua consiglio alla FIV di organizzare regate solo per professionisti o presunti tali e, altre, solo per dilettanti cosi i primi correranno in due o tre al massimo, mentre gli altri a centinaia si divertiranno senza polemizzare!!! La mia solidarietà a Carlo Podestà!!
Conosco Carlo da quando ha cominciato a regatare il altura, e sono moltissimi anni… Ho anche fatto qualche lunga sulla sua barca. Veramente stento a credere che abbia fatto una cosa inqualificabile come accendere il motore in regata. Chi gareggia, come Carlo con tanta – talvolta troppa – passione non può provare soddisfazionea vincerer barando: lui è una che i soldi ce li spende nella vela, non ce li guadagna. Invece tra i protestanti c’è qualcuno che di vela ci campa, e forse non digerisce.
(segue) che un dilettante lo sconfigga. Sono totalmente d’accordo con le considerazioni di Marco (che non conosco).
Complimenti ai cugini di Potestà che hanno deciso di farsi sentire scrivendo commenti che fanno ancor più paura di quel che ha combinato Phantomas in regata….
Il buon Carlo ha acceso il motore anche alla Roma X 1, andate a vedere i track.
Mi rendo conto che gli altri sono dei “semiprofessionisti” (come Miceli, che fa tutto questo solo x l’uovo fresco tutte le mattine), e che Carlo è uno che, arrivando dalla Coppa America, può vincere tutte le regate in solitario con un braccio legato dietro la schiena, e su un optimist, ma tantè, che accendendo il motore si fà prima a diventar famosi, e così ha tentato di uccidere Roma X 1 e Giraglione, così, sul nascere, tanto per far sempre vedere al mondo che su noi italiani ci si può sempre far affidamento….
Com’è che sta velocissima barca, quando è in equipaggio fa piangere e quando è da solo arriva mediamente 6/7 ore prima degli altri ???? Ma che scherziamo ??? E fate pure il tentativo di difenderlo ???
Spero in un ammonimento esemplare, tanto per ridare onore alla Roma, al Giraglione, e dare un segnale forte anche agli stranieri che possono venire a competere anche in queste belle manifestazioni e non solo alla Giraglia o alla MSR. (se avesse fatto una roba del genere ad una di queste manifestazioni lo avrebbero fulminato sulla linea d’arrivo…)
Ah, tanto per parlare anche dei 3 “semiprofessionisti”, Miceli si sta preparando il giro del mondo, Frattaruolo e Girelli la Route du Rhum…. Certamente hanno interesse a dire che Potestà ha barato… fanno le stesse regate appostaa x vessarlo…. poverino… 😉
Leggendo bene l’articolo, mi rendo anche conto che Potestà deve avere un cugino anche nella vostra redazione… avete chiamato solo lui o vi interessa anche cosa hanno da dire gli altri ?
con tutti questi trak otruk podestà ha fatto un percorso diverso agli altri,gli organizzatori quando fanno le lunghe,debbono adottare misure che evitino la propulsione meccanica
A tutti gli amici e non devo solo sottolineare due punti , il primo prettamente tecnico , le tracce studiate non sono quelle conferite sul sito ogni 12 minuti , ma si riferiscono ad un track pesante spedito dalla SGS che oscilla tra i 6 e 10 secondi al massimo. Secondo, pur essendo presente alla regata non ho seguito la regata dei solitari e non ho incrociato Carlo , quindi non ho commenti da fare . Sembra però originale che un comet 45s con 9 persone a bordo che favoriscono lo sbandamento sottovento ( ho navigato un anno su I NOVA )vada più lento di un Elan 410 che neanche con l’albero in carbonio ( Zaire) ha mai combinato un gran che, mah ….. Brutta storia sia a torto che a ragione e staremo a vedere . Non siamo noi preposti al giudizio…… Fortunatamente , lo Zio
Pingback: “Non ho acceso il motore in regata!”. Carlo Potestà è riuscito a dimostrarlo
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