Donne da mare / 4: la passeggera che non partecipa
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Siamo arrivati alla quarta tipologia di donna che potrebbe presentarsi a bordo. Abbiamo visto la Donna che non deve chiedere mai, la Padrona di casa, e l’Affidabile, ora è il turno della Passeggera. Solitamente soffre il mal di mare, si spaventa perché la barca si inclina, ma quel che è più importante, essere a bordo per lei è come soggiornare al Planibel di La Thuile. Della barca non le importa un gran che, di solito accetta l’invito per amore del fidanzato. “Quando si arriva?” Se avessimo preso la macchina saremmo già lì”, “ho freddo, ho sonno, ho fame” sono le sue frasi abituali. Ma forse nessuno avrà tentato fino ad allora di renderla partecipe. Non vi rassegnate all’idea di avere a che fare necessariamente con un’apatica: improvvisamente potrebbe uscirle “quest’autunno mi iscrivo a una scuola di vela”. Una traversata potrebbe essere così l’occasione per insegnarle una gassa o un parlato o per farla stare al timone o anche per una breve lezione di carteggio. Insomma, cercate di non ignorarla e cercate di renderla il più possibile parte integrante dell’equipaggio.
Foto sopra di Patrick Demarchelier tratta da Vogue America.
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7 commenti su “Donne da mare / 4: la passeggera che non partecipa”
Esiste anche un’altra tipologia di donna… la DONNA DI SOGNO, questa donna è rara ma esiste! E’ una donna che ama la barca a vela perchè ci va da quando è bambina con i genitori, è una donna colta che ha letto tutti i libri di mare e ama il mare in tutte le sue molteplici facce, sempre elegante anche in burrasca con la sua cerata vintage un po’ delavèe, sa amministrare l’acqua dolce di bordo e la cambusa con nonchalance, ama oziare nelle rade durante le bonacce e non concepisce andatura in poppa senza lo spi a riva, è la prima a salire in coperta di notte quando c’è da prendere una mano di terzaroli, sa sempre dove ci si trova, perchè controlla gli strumenti e le carte, ed è attenta all’evoluzione del tempo, perfettamente a suo agio in barca mette a proprio agio gli altri membri dell’equipaggio stemperando tensioni e ansie amministrando aperitivi e coinvolgendoli garbatamente nelle manovre, andare in barca con lei diventa facile riposante e gradevole anche per i neofiti…
Sono una velista dall’età di 4 anni, oltre che istruttrice di vela (amo particolarmente insegnare carteggio alla patente oltre). Leggo la vostra serie di articoli un po’ banali e con lievi tendenze maschiliste, ma devo ammettere che in tanti anni di donne come da voi descritte in barca ne ho viste. Attendo quindi con ansia di leggere le prossime dove spero dimostrerete di essere giusti nel descrivere anche le donne, e ne ho conosciute tante, che navigano in totale autonomia e che, perché no, sanno anche trovare il tempo per prendere il sole a prua e divertirsi, magari dopo aver cucinato qualche gustoso manicaretto.
Ma ancora di più, aspetto la versione maschile di questa serie… perché vi siete accorti, vero, che la vela non è solo UOMO?!?!
una donna in barca fa sempre piacere… il vento che gonfia le vele, il profumo di donna ,il mare davanti…. stappo un prosecco cin cin alla salute
la donna di sogno è rara ma esiste.
nel sogno di Franco.
La donna di sogno e’ quella che quando scende a terra ti lascia un’irresistibile desiderio di andare ad annusarle le mutandine usate lasciate in bagno e tirartici una gran sega…
caspita che maschilisti…
il numero di telefono della passeggera della foto ? 🙂
parteciperà … parteciperà … :)))))