Inglesi in Coppa? Il talento di mr. Ainslie servirà tutto
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Mentre infuriano le polemiche sulla Coppa America, con i neozelandesi guidati da Grant Dalton che attaccano Oracle per la stesura di un Protocollo che, di fatto, quasi impossibile il reperimento degli sponsor (ancora non si sa quale sarà la location in cui andrà in scena la fase finale della Coppa: si parla di San Francisco, San Diego, Chicago o addirittura le Bermuda), c’è una (quasi) certezza. La presenza di Sir ben Ainslie, il velista più titolato del mondo, a capo della sfida inglese alla 35ma Coppa.
Questa volta il talento di mr. Ainslie servirà tutto. Non quello velico (ricordiamo che ha vinto 4 ori olimpici, tre nel Finn e uno nel Laser, oltre che un argento sempre tra i Laser), ma quello di uomo in grado di raccogliere fondi per portare avanti il progetto di sfida alla Coppa America.
DA PRESENTAZIONE AD ATTO DI FUND-RAISING
L’Inghilterra, che perse la Coppa delle Cento Ghinee nel 1851, vuole tornare e provare a riprendersi la “brocca” dopo 166 anni e il “baronetto” Ben è la persona giusta (l’ultima partecipazione dei britannici risale al 2003, con GBR Challenge di Ian Walker e Peter Harrison, fuori dopo i round robin). C’è un problema però. Il reperimento del budget: la cerimonia di presentazione della sfida inglese, al Museo Marittimo di Greenwich (con tanto di Coppa in esposizione e madrina d’eccezione, Kate Middleton, Duchessa di Cambridge), si è trasformata in una sorta di appello agli sponsor. Servono 80 milioni di sterline, ha fatto sapere Ainslie, che al momento dichiara di avere raccolto solo il 40%. Una sfida non facile. Il tempo stringe per le iscrizioni e il Protocollo rilasciato da Oracle e Team Australia prevede che la location per la sfida sia comunicata entro novembre: difficile, come detto sopra, convincere gli sponsor a “cacciare il grano” senza sapere dove andrà in scena la Coppa nelle sue fasi clou.
CHI CI SARA’
Il sindacato inglese, che correrà con i colori dello Yacht Squadron Racing, circolo gemellato con il Royal Yacht Squadron di Cowes (che nel 1851 iniziò la storia della Coppa America, perdendola subito contro il New York Yacht Club rappresentato dallo schooner America), farà base a Portsmouth. Tra le “menti” del team ci saranno Sir Charles Dunstone e Keith Mills, già presidente di Londra 2012. Mills, grande fan di Ainslie, aveva fondato nel 2007 Team Origin per la sfida alla 33ma America’s Cup (che finì per disputarsi solo tra Alinghi e Oracle). Non è ancora sicura la partecipazione, come progettista, di Adrian Newey, il guru della Formula 1 (progettista di Red Bull, che dovrebbe essere anche uno degli sponsor della sfida inglese): ma molti credono che sarà lui, amante della vela, a disegnare l’AC62. Jono Macbeth rappresenterà il sailing team manager, mentre David Carr, Matt Cornwell, Nick Hutton, Andy McLean sono altri nomi annunciati, assieme a Dirk Kramers (direttamente dal team di progettisti di Oracle). Poi ci saranno Rodrigo Azcueta, Jason Kerr, Clay Oliver, Andy Claughton, James Stagg, Luc du Bois e Benjamin Muyl.
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