Ecco i mari più puliti d’Italia dove navigare quest’estate

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posada-sardegnaMa quali Caraibi! Le nostre coste offrono acque cristalline e angoli da sogno: se cercate posti in cui gettare l’ancora durante la vostra crociera estiva, la classifica 2013 delle 5 Vele, stilata da Legambiente in collaborazione con il Touring Club Italiano lo scorso anno (ma ancora più che valida!) e pubblicata sulla famosa “Guida Blu” farà al caso vostro. Splendide località sul mare, tra Tirreno, Ionio, Adriatico dove qualità e ambiente vanno a braccetto. Diamo un’occhiata alla classifica, basata sull’offerta turistica di qualità, abbinata alla gestione sostenibile del territorio, alla salvaguardia del paesaggio, ai servizi d’eccellenza offerti nel pieno rispetto dell’ambiente e all’enogastronomia di alto livello.

I 15 POSTI DI MARE PIU’ BELLI D’ITALIA DEL 2013 SECONDO LEGAMBIENTE E TOURING CLUB ITALIANO

LA “TOP THREE”
OLYMPUS DIGITAL CAMERA1. Posada (Nuoro)
È uno dei più scenografici paesi della costa orientale della Sardegna. Sorge su un isolato sperone calcareo e domina la piana alluvionale formata dal Rio Posada, ideale per gli sport acquatici e le escursioni in kayak. Posada può vantare origini antiche e gli archeologi suppongono che, nella fertile conca alluvionale, sorgesse la città di Feronia,citata da fonti antichema non ancora venuta alla luce. Il paese, dominato dall’antico castello della Fava di cui si conservano alcune parti e soprattutto l’alta torre quadrata, è costituito da due nuclei distinti: uno medievale e uno “nuovo”, sviluppatosi lungo la SS 125, ai piedi del colle. Oggi il centro storico, un tempo circondato da mura, appare piuttosto degradato ma il suo tessuto urbano è rimasto intatto, con le case aggrappate sulle pendici della rupe. Nella parte più alta sorge la parrocchiale di S.Antonio Abate (1324), ricostruita nel Seicento. Meta turistica non solo balneare, Posada si è sviluppata verso il mare grazie alle sue spiagge e alla pittoresca frazione di San Giovanni, protetta da una torre aragonese che domina la baia bordata di spiagge.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA2. Santa Marina Salina (Messina)
Sulle coste orientali di questa splendida isola dell’arcipelago eoliano, alle falde del Monte Fossa, sorge Santa Marina di Salina. È la principale porta di entrata all’isola perché di qui passa la quasi totalità delle merci e dei turisti che raggiungono questo paradiso. Più marinaro degli altri comuni isolani, si estende sulla costa in un tratto pianeggiante che da sempre ha favorito i contatti con l’isola e anche la creazione di un porto turistico in grado di offrire protezione ai natanti in tutte le condizioni di mare. Nei pressi del porto si può visitare la chiesa di Santa Marina, risalente al 1725. Alle sue spalle ha inizio via Risorgimento, un tempo chiamata “U Stratuni”, una vera e propria arteria urbana che attraversa il paese. Lungo questa strada, trasformata in isola pedonale, si aprono numerosi negozietti, all’interno dei quali si possono ammirare e trovare molti dei prodotti tipici dell’arcipelago, dai capperi al vino Malvasia (naturale, passito o liquoroso) a opere d’artigianato. Rinomata è poi la frazione di Lingua, caratterizzata da un bellissimo lungomare, sempre chiuso al traffico, e da una lunga spiaggia che precede il laghetto di acqua salmastra dal quale, una volta, si estraeva il sale. Altro elemento importantissimo e preziosissimo è il Museo etnoantropologico al quale si è affiancato, dal 2009, un museo archeologico. Sarebbe tuttavia un errore pensare che qui esista solo il mare. Se si intraprende la salita verso il cratere del monte Fossa delle Felci (962 m), il punto più alto dell’intero arcipelago, si scopre perché Salina sia considerata la più verde delle Eolie. Lungo il pendio crescono piante tipiche della macchia con erica, corbezzolo, cisti, ginestre, lentisco e caprifoglio mentre alla sommità del monte è presente un bosco rigoglioso di pini marittimi, ontani napoletani e castagni.

pollica3. Pollica-Acciaroli-Pioppi (Salerno)
Oltre alle bellezze naturali, a uno splendido mare e alle strutture balneari, c’è un motivo in più per visitare Pollica: il ricordo del suo sindaco, AngeloVassallo, ucciso per aver voluto difendere il suo comune dagli scempi ambientali e non solo. Meritate dunque le cinque vele assegnate a questa località, immersa nel Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano e sovrastata dalla cuspide del Monte Stella. Sorta sulle colline, tra Punta Licosa e la foce del fiume Alento, Pollica viene nominata per la prima volta da fonti storiche nel 1113. All’epoca era solo un villaggio che, sul finire del XIII sec., fu venduto ai Capano, originari di Rocca di Cilento i quali, col titolo di principi,lo tennero fino all’estinzione del loro casato,nel 1795. Il castello dei Principi Capano fu rimaneggiato nel 1610 e oggi la bella torre quadrata a tre piani, ciascuno ornato da una monofora, domina il piccolo centro abitato. All’interno si sono conservati pressoché intatti gli ambienti di servizio. Il convento di S. Maria delle Grazie, francescano, è del 1611: la sua chiesa ha una sola navata ed è decorata di stucchi. Degni di nota il coro ligneo del XVIII sec., l’organo (1741), il soffitto ligneo a cassettoni, così come quello della sagrestia. La chiesa di S. Pietro (1524), la più antica di Pollica, è attualmente sconsacrata e si fa ammirare per la semplicità della sua architettura. Delle due frazioni marine, affacciate su bellissime spiagge dorate, la più conosciuta è Acciaroli, borgo costiero diviso tra vocazione turistica e passione per la pesca, risorse ambedue vitali per lo sviluppo economico locale. Molto nota grazie alla bellezza del mare e alla funzionalità del suo porto sempre in attività anche nel periodo invernale, Acciaroli vantava tra i suoi estimatori anche lo scrittore Hemingway che qui ha soggiornato per un lungo periodo negli anni Cinquanta del Novecento. Verso sud, a 7 km da Acciaroli, in una baia chiusa tra le colline, si trova la marina di Pioppi, un antico borgo di pescatori che ha un posto di primo piano nel panorama turistico locale. Di interesse è il Museo del Mare nel Palazzo Vinciprova, tipico esempio di architettura baronale risalente alla metà del XVII sec. Il museo ospita il Centro di Informazione sui problemi del mare, composto da acquari allestiti a fine didattico, con organismi tipici del Mar Tirreno, vetrine espositive dedicate alle principali tematiche connesse all’ambiente marino e una biblioteca specializzata.

GLI ALTRI LUOGHI “MUST”

SARDEGNA
Villasimius (Cagliari)
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Baunei (Ogliastra)
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Bosa (Oristano)
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TOSCANA
Castiglione della Pescaia (Grosseto)
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Capalbio (Grosseto)
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SICILIA
San Vito Lo Capo (Trapani)
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BASILICATA
Maratea (Potenza)
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PUGLIA
Melendugno (Lecce)
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Ostuni (Brindisi)
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Otranto (Lecce)
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Nardò (Lecce)
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(foto e info tratte da legambiente.it)

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3 commenti su “Ecco i mari più puliti d’Italia dove navigare quest’estate”

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