IVA sul posto barca al 10%: si può fare se il ministro lo vuole

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iva-posto-barcaVi piacerebbe sapere che quest’estate, se tenete la vostra barca in un porto italiano, l’IVA sul posto barca, affittato o comprato, passa dal 22 al 10 %?

Tutto questo è possibile, basta assimilare lo specchio d’acqua dove “dormono” le barche all’IVA applicata ad una stanza d’albergo o allo spazio occupato da un camper a terra, che è appunto del 10%. Questo è il regime di cui godono le strutture turistiche in Italia. E allora, perché un porto turistico o un marina non deve essere catalogato a questa tipologia? C’è un’occasione unica già oggi per correggere quest’anomalia che, come al solito, penalizza la nautica in Italia. Per vostra informazione, in Francia si paga il 9% di Iva e anche in Spagna la tassazione è analoga.

PERCHE’ LA BARCA NON DEVE ESSERE COME IL CAMPER?
Sta per essere varato il decreto “cultura e turismo” presentato dal ministro Franceschini, basta inserire anche l’equiparazione degli specchi d’acqua di porti e marina, dove sono ormeggiate le barche, alle aree in cui stazionano i camper, che già beneficiano dell’IVA ridotta. Il gioco sarebbe fatto. E state certi che la riduzione del gettito annuale, stimato in otto milioni di euro, sarebbe ampiamente recuperato, se solo qualche migliaio di barche delle 40.000 che in questi ultimi tre anni hanno abbandonato i nostri porti tornassero ad ormeggiare lungo i nostri litorali.

IL TRUCCO INVENTATO DAI LIGURI PER RIDURRE L’VA AL 10%
E c’è anche una seconda strada, se nel decreto Franceschini non trovasse posto, per ottenere la riduzione dell’IVA sugli ormeggi. L’escamotage l’ha ideato la Regione Liguria che è pronta a varare una norma regionale che equipara gli specchi acquei dei porti turistici alle aree di stazionamento dei campeggi e alle stanze degli alberghi. Il nome fantasioso per ottenere il risultato è “Marina Resort”.

Vi terremo informati sull’evolversi della situazione. Intanto diteci cosa ne pensate con un commento.

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8 commenti su “IVA sul posto barca al 10%: si può fare se il ministro lo vuole”

  1. Giorgio Cirillo

    Basta che poi non vengano fuori i soliti “furbetti del quartierino” che approfittando della riduzione dell’iva, aumentano l’imponibile dello stesso importo, lasciando di fatto il costo finale inalterato, a spese del diportista.

  2. Andrea Cavestri

    Che dire…come al solito in questo paese! La nautica e’ considerata un lusso e quindi da punire facendo di tutt’erba un fascio. Indubbiamente, lo sappiamo tutti, ci sono italiani furbi ed evasori che vivono sulle spalle degli altri; ma perché non riescono mai beccarli? La soluzione di tar-tassare l’intero settore ha fatto danni giganteschi, e rischia di far morire tutto il sistema nautica in Italia…complimenti! Così si arriverà a gettito zero. Ho una barca a vela che mi sono preso mettendo da parte i soldi come lavoratore dipendente (quindi tassato fino al midollo) e sicuramente il camper del mio vicino di casa e’ costato molto di più. Ma io sono considerato ricco……. Non mollate! Avanti così !!!!! AC

  3. Pingback: Iva al 10% per i porti turistici? No di Franceschini

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  5. dopo la “caccia alle streghe” del governo Monti che ha convinto molti armatori a lasciare x sempre l’ italia questa è la volta buona che i porti si svuoteranno del tutto a beneficio dei porti stranieri limitrofi. Corsica, costa azzurra, Slovenia e Tunisia ringraziano…

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