Teddy Ndaro, il laserista kenyota che sogna Rio 2016

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teddyTeddy Ndaro ha un sogno: essere il primo kenyota a prendere parte come velista ai Giochi olimpici di Rio 2016 (nel 1964 un finnista partecipò sotto i colori del Kenya, ma era un colono britannico). Sa benissimo che non è una sfida facile, la sua: da un lato bisogna sapersi esprimere ai massimi livelli agonistici, soprattutto nella sua classe, il Laser, che conta un numero impressionante di aficionados sparsi per il globo. Dall’altro, Teddy dovrà fronteggiare i costi che una campagna olimpica necessariamente richiede. La vela in Kenya (uno dei paesi meno poveri dell’Africa) non è uno sport diffuso, nonostante le ottime condizioni meteorologiche che garantirebbero perfette location per gli allenamenti e le regate, sia sulle coste che nelle acque interne.

teddy-kenyaLA VELA NEL MIO PAESE E’ UNO SPORT DA BIANCHI
“Nel nostro paese nessuno supporta la vela – racconta Teddy – per cui tutta la mia attività è a mie spese”. Fino a qualche anno fa c’era chi andava in barca: “Ma si trattava di bianchi, molti di essi delle vecchie generazioni. Adesso il numero di velisti si sta drasticamente riducendo. Pochi altri miei compaesani ci stanno provando, ma è difficile perché la mancanza di barche e strutture. La maggior parte dell’equipaggiamento è di privati: ed è davvero molto costoso possedere una barca, e ancor di più prendere parte alle regate internazionali”.

teddy palmaresLA STELLA DEL LASER KENYOTA
Il palmares di Teddy, in campo nazionale, è molto ricco: a 28 anni è uno dei velisti più forti in Kenya, ed è portacolori del Mombasa Yacht Club. Suo fratello maggiore Samuel, 12 anni fa, gli ha trasmesso la passione per la vela. Ora Ndaro è affamato e ha lanciato la campagna “Teddy for Rio 2016”. Il suo club lo sta aiutando: il commodoro Chris Soper gli ha donato la sua barca più nuova per consentirgli di allenarsi nelle migliori condizioni.

teddy-poloniaCI PROVERO’ FINO IN FONDO
Di lavoro, Teddy ha una compagnia chiamata Costo Tours and Adventure Activities, specializzata in safari lungo le coste kenyote: un’attività che comunque non gli permette di reperire da solo il budget per partecipare a una campagna olimpica. “Ho avuto tanto supporto morale dalla KYA (la Federvela kenyota) e il loro aiuto per l’ottenimento dei visti per le regate estere, ma niente di più. Non ho i soldi per prendere parte agli eventi in Europa: ci sono un po’ di regate locali a cui potrò partecipare e, per adesso, costruirò così il mio piano di allenamenti. Sto lottando per trovare gli sponsor: non ho ancora nulla di concreto, ma non mollerò. Ci sono dentro fino al collo, troppo tardi per rinunciare”. Nonostante il CIO (il Comitato Olimpico Internazionale) disponga di fondi per questo tipo di situazioni, non può aiutare Teddy: “Non posso fare richiesta perché la KYA non è registrata nel consiglio delle federazioni sportive nazionali, che gestisce i rapporti con il CIO e gli gira le richieste di fondi.

teddy-amiciI MIEI AMICI VELISTI MI SOSTENGONO E MI REGALANO “MIGLIA” PER I VOLI
Insomma, non sarà facile: Teddy comunque può contare su un buon bagaglio di esperienza. Tra il 2008 e il 2010 ha avuto la possibilità di allenarsi in Inghilterra, e nel 2013 è andato a confrontarsi con i migliori laseristi polacchi: “Allenarsi nel Baltico è stato molto utile e formativo”. Per prima cosa, Ndaro deve qualificare la Nazione per Rio 2016. Il primo appuntamento è il Campionato del Mondo ISAF a Santander (Spagna), il prossimo settembre: “Ho tanti amici velisti in giro per il mondo che mi stanno regalando i loro bonus di miglia maturati con i programmi fedeltà presso le compagnie aeree, affinché possa permettermi i voli. Ma a parte questo, buio completo. Nessuna azienda kenyota ha risposto alle mie richieste di sponsorizzazione. Per Santander, Teddy ha due opzioni: “O charterizzare una barca (una soluzione costosa) o chiedere ai miei amici polacchi, se andranno prima in Spagna, di portarmi una loro barca dalla Polonia”.

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