Si tratta di un copione che si ripete da lunghissimo tempo. Chi vince la Coppa America, l’edizione successiva cerca di trarre il massimo vantaggio derivante dal suo ruolo di defender of record per evitare di perdere la “brocca” più importante del mondo. Lo sa il defender, lo sanno i challenger.
QUELLO CHE SI SA (POCO)
Non farà eccezione la 35ma America’s Cup, almeno a giudicare dalle premesse: del famoso “protocollo”, che sarebbe dovuto uscire a marzo, ancora non si sa nulla. Periodo, location (San Francisco? Hawaii? San Diego? Miami?), format: buio. L’unica certezza è rappresentata dal fatto che le barche utilizzate saranno dei nuovi AC62 dotati di foils, con 8 membri di equipaggio. Le ali saranno one-design, ma non realizzate da un unico cantiere.
DUE BARCHE PER ORACLE? E’ POLEMICA
Sulla base di un’intervista rilasciata a Sail World da Iain Murray, general manager di Team Australia (il sindacato scelto dagli americani come Challenger of Record, e quindi “controllore” nella fase di stesura del protocollo per difendere gli interessi degli sfidanti), è emersa la possibilità da parte di Team Oracle di poter contare su due imbarcazioni, contro l’una dei challenger. E questo, alzi la mano chi è contrario, è un grosso vantaggio, giustificato (debolmente) dal fatto che “non prenderà parte alle Challenger Selection Series” (o meglio, potrà prendere parte solo ai Round Robin, e da lì iniziare la costruzione della seconda barca). E c’è già chi accusa Team Australia di non difendere gli interessi degli sfidanti ma di limitarsi ad essere il “delfino” di Oracle, pronto a ratificare le sue condizioni.
I “SURROGATE YACHTS” E LE SERIES
Niente AC72 come barche “prova”. I test preparatori in vista degli AC62 saranno fatti sui nuovi catamarani dotati di foil SL33 e GC32. Rimarranno le AC45 World Series (ma senza trasformare gli AC45 in foiling cat) e avranno un’importanza maggiore rispetto all’edizione precedente: l’ultima “voce” parlava della possibilità che i quattro migliori sfidanti delle Series del 2015 e 2016 si qualifichino per la Louis Vuitton Cup, dove verrà poi decretato il Challenger di Oracle. In questo modo, i quattro team selezionati avranno circa un anno per costruire il loro 62 piedi per la Coppa.