Fiumicino-Hammamet, il record è di Mario Girelli
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Una match race di 350 miglia per rilanciare la Carthago Dilecta Est, sospesa da due anni a causa della difficile situazione politica tunisina (che ora ha approvato una nuova Costituzione). Sabato scorso Matteo Miceli e Mario Girelli sono partiti sulla rotta Fiumicino-Hammamet a bordo delle loro barche (rispettivamente, Eco 40 e Patricia II) per battere il tempo di percorrenza fatto registrare nel 2012 dall’Akilaria Rosa di Mare dei veneti Massimo Juris e Giampaolo Rinaldo.
CHE “BOMBA”, GIRELLI!
Le condizioni erano buone, e il Class 40 di Mario Girelli ha avuto la meglio chiudendo in 39 ore, 24 minuti e 23 secondi (un tempo di gran lunga inferiore rispetto alle oltre 63 ore impiegate da Juris e Rinaldo): Miceli ci ha messo 40 ore, 18 minuti e 58 secondi.
AIUTATO DA 30 NODI
Mario Girelli è ovviamente soddisfatto di aver legato il proprio nome a questo record: ”E’ stata una fantastica cavalcata durante la quale abbiamo planato tantissimo, perché il vento da nord ovest era proprio quello giusto. Dai 20 ai 30 nodi quasi ininterrotti che ci hanno portato qui ad Hammamet in meno di due giorni. La barca è andata benissimo dopo i problemi ad una drizza avuti in partenza, e a bordo, con Natale Marcallini e Roberta Lancillotti, non abbiamo avuto alcun problema nella gestione della barca e dei turni”.
PROVE GENERALI PER MICELI
Per Matteo Miceli c’è l’amarezza di un record sfuggito. Ma nemmeno tanto. “Sono veramente contento di come è andata la barca che, non va dimenticato, è praticamente nuova di zecca. Da questa traversata ho imparato tanto, anche sui limiti che questo scafo ha ancora e sui margini di miglioramento. Ho rotto prima la calza dello spi con tutte le conseguenze del caso, poi la randa e poi anche il secondo spi più piccolo. Da Marettimo in poi abbiamo perso tutto e ho seguito Mario solo con il fiocco”. A bordo con Matteo c’era il compagno di tante avventure, Valerio Brinati, e due professori universitari, Paolo De Girolamo, ordinario di Ingegneria Idraulica all’Università La Sapienza di Roma, e Giorgio Bellotti, ingegnere anche lui e ricercatore dell’Università Roma 3. Dalle loro rilevazioni Miceli attende delle indicazioni per migliorare ancora il suo ECO 40 in vista del giro del mondo “ecosostenibile” in solitario in cui il velista romano si lancerà a partire dal prossimo ottobre.
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