Evoluzione multiscafi: facciamo il punto in tre mosse
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Negli ultimi mesi abbiamo analizzato le diverse tendenze che stanno trasformando il modo di concepire le barche a vela, dalla scelta tanto dibattuta a proposito della timoneria a barra o a ruota all’evoluzione dell’easy sailing. Non abbiamo però studiato come sta cambiando il mondo dei multiscafi, che invece riserva diverse sorprese.
L’occasione giusta per farlo è ora che siamo appena tornati da La Grande Motte, dove si è svolto il “Salone de Multicoque”. Un’edizione che, se da un lato ha visto un numero minore di modelli rispetto al passato, ha potuto contare in banchina su diverse prime europee e mondiali. Tra queste abbiamo scelto tre modelli che, ognuno nel proprio segmento, rappresentano altrettante strade intraprese dai progettisti.
INTERNO ED ESTERNO, PARI SONO: IL LAGOON 560 S2
Prima di tutto si conferma la ricerca, da parte dei progettisti e degli studi di architettura, dell’annullamento delle differenze tra interno (quadrato) ed esterno (pozzetto). Ne è un perfetto esempio la versione S2 del Lagoon 560 (disponibile con quattro o cinque cabine), dove interno ed esterno formano un “corpo unico”, grazie alla presenza di un imponente hard top che ripara completamente il pozzetto e accoglie al contempo la timoneria. Una scelta concettuale che il cantiere francese ha intrapreso con decisione già da un paio di stagioni; non è un caso infatti che poco a poco stia modificano il layout di tutti i suoi modelli
L’ARMATORIALE… A CENTRO BARCA: IL PRIVILEGE SERIE 5
Particolare il disegno interno del Serie 5 di Privilège Marine, dove l’armatore ha a disposizione una vera e propria suite posizionata centralmente, mentre gli scafi ospitano una zona “armadi”, il bagno e l’area ufficio. Una soluzione molto ben concepita, perché non va ad appesantire il disegno del catamarano, che anzi in navigazione risulta equilibrato.
PER CORRERE IN COMODITA’: ALIBI 54
Si chiama invece Alibi 54 (al suo esordio europeo) il catamarano simbolo dei modelli abitabili e sportivi. Un po’ l’equivalente di quei monoscafi da crociera veloce oceanica come il Pogo, tanto per fare un paragone con la produzione dei monoscafi. Tra le “chicche” di questo modello, la presenza a poppa di un serbatoio dell’acqua che funge da ballast, pronto ad essere riempito se le condizioni di navigazione lo richiedono. Certo, per ottenere determinate prestazioni si è dovuto rinunciare a un po’ di abitabilità nella zona giorno (evidente nel pozzetto e in quadrato), mantenuta invece nella zona notte.
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