L’Inghilterra riscopre le barche da crociera fatte in casa
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Come va la cantieristica oltremanica? L’Inghilterra, patria di grandi navigatori, non è molto rinomata nel “continente” quando si tratta di barche di serie da crociera (fa eccezione, ovviamente, Oyster: ma si tratta di un mercato dal target molto alto). Eppure, svela un articolo apparso su Yachting World, cresce la richiesta da parte degli armatori inglesi e non di scafi “Made in England”: la domanda si amplia e l’offerta non tarda ad adeguarsi: stanno nascendo nuove realtà, sia per quanto riguarda le barche che i cantieri.
GT35, UN BLUE WATER ALL’INGLESE
Ad esempio, il GT35 rappresenta la prima creazione della neonata GT Yachts, azienda con sede nel Norfolk che ha l’obiettivo di produrre una gamma di family cruiser disegnati da Stephen Jones e realizzati nello stabilimento Windboats, che negli ultimi anni ha sfornato tantissimi Oyster. La mission del cantiere è quella di colmare una lacuna nel mercato delle barche da 35 a 50 piedi, andando a “catturare” gli acquirenti più esigenti in cerca di barche da crociera pura di alta qualità. Navigabilità, sicurezza e comfort sono le tre parole chiave del GT35: dotato di due cabine doppie, a prua e a poppa, e di interni spaziosi e ben studiati, questa barca di 10,7 metri (baglio massimo 3,6 m) pesa 7.200 kg ed è possibile farsela costruire con la doppia chiglia (il pescaggio, che a chiglia singola è di 1,95 m, si riduce a 1,5 con la soluzione a due). La randa è di 36 mq, il genia avvolgibile di 31. Il cantiere ha in programma la costruzione anche di un 39 e un 45 piedi. www.gtyachts.com
RAPIER 550, IL CAT D’OLTREMANICA
Il Broadblue Rapier 550, invece, è una creazione del team di progettazione Dazcat, capeggiato da Darren Newton ed è stato realizzato dal cantiere Multimarine, situato in Cornovaglia. Caratterizzato da profili “sfaccettati” degni del miglior design anni ’80, è un catamarano che, a detta del cantiere, è in grado di sviluppare alte performance, soprattutto nella navigazione long-range. Tecnologicamente all’avanguardia, presenza soluzioni in grado di consentirne la conduzione in solitario dall’interno, con una timoneria dedicata nell’ampio deck con finestrature in vetro fumè in grado di garantire ottima visibilità e luminosità a gogò.
Un sistema di monitoraggio di carico delle vele è stato progettato per ridurre le vele in automatico sulla base del carico sull’albero usando dei winch a doppio senso di marcia, anch’essi in prossimità della timoneria interna. Lungo 16,76 metri e largo 8, il Rapier 550 pesa 9.500 kg e pesca 1,3 metri. Il piano velico è di 160 mq con gennaker di 120 mq e spii di 200. www.broadblue.com
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1 commento su “L’Inghilterra riscopre le barche da crociera fatte in casa”
Avere dimenticato il cantiere Gunfleet……