Andrea Mura, Velista (e scrittore) dell’Anno

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andrea muraIncetta di premi per il nuovo Velista dell’Anno Andrea Mura: il suo diario di bordo della Route du Rhum vinta nel 2010, “L’avventura, l’ignoto, la paura” (Mursia editore, 240 pp.), gli è valso la vittoria assoluta alla quinta edizione del premio Carlo Marincovich, dove vanno in scena i migliori volumi italiani dedicati al mare e ai suoi personaggi. “Scrivere un libro è stato il mio terzo Capo Horn”, ha dichiarato Mura.

mura-coverREGATANTE PRIMA CHE SCRITTORE
La vittoria in reale alla OSTAR 2013, che gli è valsa il premio di Velista dell’Anno 2014, è solo l’ultimo tassello di un palmares da Olimpo della vela. Nato a Cagliari il 13 settembre 1964 ha una lunga e prestigiosa storia sportiva: otto anni di Squadra Nazionale FIV, tre campagne olimpiche, una di Coppa America come randista sul Moro di Venezia. Nel 2007 ha messo in acqua l’Open 50 Vento di Sardegna iniziando il suo percorso di oceanico. Nel mirino di Mura, tra le altre, sono finite la Route di Rhum, vinta nel 2010, la Twostar e la Québec-Saint Malo nel 2012, oltre alla succitata OSTAR. Al TAG Heuer VELAFestival abbiamo realizzato con lui una lunga intervista.

IL MOMENTO PIU’ DIFFICILE PER ANDREA MURA
Non aspettatevi racconti da velista romantico in stile Moitessier se chiedete ad Andrea Mura il momento più difficile della sua storia sportiva. Vi risponderà così: “L’infinita ricerca del budget. In questi anni ho vissuto dei momenti drammatici, in cui ho visto la mia sicurezza economica morire. Stavo finendo gambe all’aria, in fallimento totale. La passione ti porta a fare delle scelte che la ragione ti sconsiglia, scelte che ho rischiato di pagare molto care. Una volta avviato il progetto Vento di Sardegna, avevo delle sponsorizzazioni in via di definizione quindi ho coperto le spese di acquisto della barca di tasca mia, con la sicurezza che i soldi sarebbero rientrati, ma c’è stato chi non ha tenuto fede ai propri impegni. Mi sono ritrovato con 8 mesi di autonomia economica, poi avrei perso tutto quello che avevo. Sarei tornato a vivere a casa dei miei genitori, come un quindicenne, non mi sarei potuto permettere neanche una bicicletta”. Ma poi, con grandi sacrifici, si è rimesso in sesto. “Lo dico a voi che decidete di intraprendere il mio percorso: credeteci, credeteci sempre. Spendete fino all’ultimo centesimo per inseguire il sogno”.

TROVERETE L’INTERVISTA COMPLETA AD ANDREA MURA SUL NUMERO DI MAGGIO DEL GIORNALE DELLA VELA

(foto di Roberto Cosentino)

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