Paga in anticipo ma non può ormeggiare perché il porto non è stato dragato: “Non ti rimborsiamo
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Pubblichiamo una lettera che ci è pervenuta in redazione da Maurizio Panciroli, armatore emiliano di un Grand Soleil 34 che, l’estate scorsa, si è ritrovato a pagare un ormeggio del quale non ha potuto usufruire per il mancato dragaggio del porto. Alla richiesta di rimborso, anche parziale, si è sentito dare risposta negativa. Leggete qua sotto e fateci sapere cosa ne pensate.
“Scrivo questa mia lettera per segnalare un fatto a me recentemente accaduto, che ritengo assai scorretto. L’estate scorsa, come ormai da diversi anni, ho pagato la quota per l’ormeggio estivo al Club Nautico di Riccione per la mia barca a vela, un Grand Soleil 34, che ha un pescaggio di 1,80 metri.
IL DRAGAGGIO “FANTASMA”
Purtroppo però la darsena non è stata dragata come di consueto all’inizio della stagione estiva, di conseguenza dopo vari tentativi di ormeggio, anche effettuati con l’alta marea, per raggiungere il posto assegnatomi ho dovuto desistere a causa della mancanza di fondale, dapprima pensando che fosse una situazione provvisoria poi diventata definitiva poiché l’operazione di dragaggio non è mai avvenuta.
NIENTE RISARCIMENTO
Pertanto ho dovuto portare la mia barca nel porto di Rimini, pagando di nuovo l’ormeggio e alla mia richiesta di risarcimento (anche parziale) ho avuto risposta negativa. Mi chiedo ora che cosa posso fare per riavere il denaro versato al Club Nautico di Riccione per un ormeggio di cui non ho potuto usufruire.
UN PROBLEMA ITALIANO?
La mia riflessione è anche indirizzata alla difficoltà che la nautica incontra in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo,e che certamente l’atteggiamento di un Club Nautico di un paese turistico come Riccione non aiuta, non ci si deve meravigliare se i turisti europei preferiscono frequentare paesi come Slovenia, Croazia, ecc. dove trovano maggior accoglienza, organizzazione e correttezza”.
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10 commenti su “Paga in anticipo ma non può ormeggiare perché il porto non è stato dragato: “Non ti rimborsiamo”
Triste notare che il no ricevuto dal lettore sottolinea l’ingiustizia diffusa nel nostro paese. Essa non si limita alla ottusa burocrazia delle nostre istituzioni, ma si estende anche ai comuni cittadini nel momento in cui rivestono un ruolo, anche in una associazione. Io inizierei una azione legale contro il circolo.
Caro Maurizio
Da quanto riesco a capire del tuo caso il Marina non Ti ha messo in grado di utilizzare il posto barca per il quale hai pagato. Ritengo che Tu possa procedere a chiedere la restituzione di quanto pagato tramite un’azione giudiziaria. Rivolgiti ad un legale, porta tutte le carte in Tuo possesso, ovviamente dovevano avvisarti se non era più possibile ormeggiare con il Tuo pescaggio (non esagerato).
Saluti Zeno
Il Circolo poteva solo avvisare o farsi parte attiva nel sollecitare le Autorità preposte. Ma non può farsi carico di situazioni la cui responsabilità è in mano ad altri. Dunque la vedo difficile e comunque una eventuale azione legale deve essere rivolta a questi “altri”: prima bisogna individuarli, poi bisogna vedere cosa devono garantire.
Caro Maurizio, sono sgomento constatando che, come sovente accade, il cittadino non è un titolare di doveri e diritti, ma è letto come un suddito che ha solo doveri; nel tuo caso pagare e tacere.
Il C.N. Riccione gestisce gli ormeggi, percepisce l’importo del nolo, non rende un servizio, credo non ci sia discussione, anche se… non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Come possiamo sostenerti?
Ambrogio
Dalle mie parti nel Lazio i porti di Santa Marinella, Anzio e San Felice hanno tutti problemi di pescaggio e diventa anche pericolo entrare con il mare mosso, ma la cosa gravissima sono i marina sia quello di Ostia, porto turistico di Roma, che il marina di Nettuno che hanno fondali all’imboccatura sui 2,20 – 2,50. Un marina che dice di essere attrezzato per ospitare barche fino a 20 metri la cosa mi sembra proprio scandalosa.
Credo che dare la colpa alla “ottusa burocrazia” ed alla “diffusa ingiustizia” serva solo a non dare parere o consiglio. A mio parere il sig. Maurizio è stato truffato perché pur pagando un servizio non è stato messo nelle condizione di usufruirne, per cui non gli rimane che rivolgersi ad un legale ed alla tanto vituperata giustizia.
Caro Maurizio,
l’eventuale azione legale con tutta probabilità ti darebbe ragione, con evidenza è un servizio pagato in anticipo e non erogato per inadempienza del fornitore del servizio medesimo.
Detto questo, tuttavia, te lo sconsiglio per due motivi:
1) una causa (civile) di questo tipo ti darebbe (verosimilmente) ragione non prima di alcuni anni
2) le spese legali (in caso di esito incerto e loro compensazione) potrebbero valere ben più del costo dell’ormeggio pagato
Amara considerazione… l’italia è il paese dei furbi che ti rispondono “mi faccia causa” nella consapevolezza che fino a pronuncia contraria di un tribunale avranno ragione (e si terranno i soldi)
Prova ad agire per vie accomodanti, sicuramente ventilando l’azione legale, ma sottolineando soprattutto l’eco negativa che darai attraverso la stampa specializzata (come è il caso di questo articolo su GDV)
ultima cosa… ovviamente parla sempre e solo con il più alto responsabile in grado del marina (o chiunque abbia potere decisionale) non con livelli inferiori (che anche volendo non potrebbero assecondarti)
buona fortuna !
Sono sicuro che il marina si giustificherà dicendo che l’armatore non ha comunicato il pescaggio e che le barche che di solito frequentano queste acque, hanno la deriva retrattile, alla fine è sempre colpa nostra
mi spiace ma: “Costa azzurra forever”
Non sono le leggi che rovinano la nautica italiana, sono questi furbastri. Spero tanto che mangino un po’ di melma, il guaio è che se la cavano sempre senza che nessuna autorità intervenga. Sapevano che il porto non era stato dragato e sapevano quanto pesca la barca e su questo hanno truffato il malcapitato. Ho assistito ad alcune discussioni: se hai quella barca puoi pagare, risposta: sì, pago il giusto e non la truffa. Chi ha una barca e gira fa lavirare tante altre persone e tanti imbecilli questo non lo capiscono. Auguri nautica italiana
Questo problema ha un nome ed un cognome: si chiama INADEMPIMENTO CONTRATTUALE, ed a poco rileva chi aveva l’onere di fare cosa. Tu hai stipulato un contratto col Marina, è il marina a dèovertiè garantire la possibilità di ormeggiare; pertanto ti spetta certamente il rimborso delle spese sostenute per l’ormeggio di cui non hai usufruito, dell’ormeggio supplementare che hai dovuto pagare e l’eventuale risarcimento danni. E sarà il marina di riccione a doverti risarcire. c’è poco da discutere, credimi. Se poi dovessero sostenere che la responsabilità non è la loro, si rivarranno su chi ha causato il disagio, ma questo non cambia di una virgola la tua posizione. fagli causa, magari imparano a comportarsi.