Nella settantina di slide che il commissario alla spending review ha presentato al comitato dei ministri preposti al taglio della spesa pubblica, c’è finalmente spazio per la razionalizzazione anche dei corpi di stato che presidiano i mari italiani. Forse è la volta buona. Matteo Renzi e il suo staff, a caccia delle coperture economiche per sostenere gli annunci del taglio del cuneo fiscale per dipendenti e imprese, dovranno mettere mano al caos e agli sprechi che denunciamo da anni.
PAROLA CHIAVE: RAZIONALIZZAZIONE
La proposta è semplice, banale e necessaria: razionalizzare gli interventi e le competenze dei corpi dello stato. Due dovrebbero essere, come accade nelle altre nazioni evolute, i corpi che effettuano i controlli, il presidio, l’accertamento dei reati. Innanzitutto la Guardia Costiera, che ha il compito del presidio delle coste e acque territoriali italiane con compiti diretti o di coordinamento di tutte le attività, escluso quelle di controllo fiscale. Stiamo parlando quindi di soccorso: nel caso, potrà chiedere l’ausilio di polizia e/o carabinieri. Per quanto riguarda i controlli fiscali, il compito dovrebbe restare appannaggio della Guardia di Finanza. Questo è quello che va fatto per recuperare denaro e dare serenità e certezze a chi naviga.
LA FINE DEL CAOS?
Sarà l’inizio della fine del caos nei nostri mari, in nome della spending review? Che bello quando l’anarchica brigata d’incompetenti carabinieri, poliziotti, guardie forestali la smetteranno di fermare le nostre barche tranquillamente ormeggiate o naviganti, a caccia di chissà quale reato, con i loro costosissimi mezzi obsoleti e puzzolenti.
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