Vento di Sardegna al VELAFestival: scoprite l’asso pigliatutto degli Oceani
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In banchina al TAG Heuer VELAFestival il nutrito parco di barche “cult” non comprende soltanto scafi d’epoca (come la Goletta America, la Nave Italia o il mitico Wianno su cui era solito divertirsi il presidente Kennedy): esistono imbarcazioni che, pur anagraficamente giovani, sono già considerate mitiche nel mondo delle regate. Una di queste è Vento di Sardegna, l’Open 50 che Umberto Felci ha progettato nel 2006 per il velista sardo Andrea Mura.
LA BARCA PIGLIATUTTO IN OCEANO
Una barca che, in Oceano, ha vinto tutto quello che c’era da vincere: nel 2010 la Route du Rhum (da Saint Malo, in Bretagna, a Pointe-à-Pitre, in Guadalupa. Mai nessun italiano ce l’aveva fatta); nel 2012 la Two Handed Transatlantic Race (Twostar: da Plymouth in UK a Newport negli Usa) sia in reale che in compensato IRC stabilendo un nuovo record assoluto di traversata dell’Atlantico da Est verso Ovest in 13 giorni 12 ore e 47 minuti (il precedente record risale al 2000 stabilito da Dame Ellen MacArthur con l’Imoca 60 – King Fisher in 14 giorni e 19 ore); sempre nel 2012, trionfa alla Québec – S. Malò giungendo prima assoluta tra i monoscafi, stabilendo un nuovo record di traversata in 11 giorni 15 ore e 59 minuti, abbassando il precedente record di circa 25 ore stabilito nel 2004 da Giovanni Soldini. E non è finita qui: il 2013 la vede vincitrice in tempo reale alla Ostar. Insomma, Vento di Sardegna e Andrea Mura non hanno fallito gli appuntamenti che contano. Merito del velista cagliaritano e merito delle prestazioni che la barca di Felci ha nelle sue corde. Ora proveranno a replicare il successo alla Route du Rhum del 2014, in programma a novembre.
LA PAROLA AL PROGETTISTA
Sul sito di Vento di Sardegna, così racconta il progettista dell’Open 50 Umberto Felci: “Il progetto del 50 piedi nasce dopo aver operato un approfondito studio parametrico del regolamento Open internazionale in relazione a diversi tipi di carene e piani velici. Il risultato è una barca che ha come caratteristica fondamentale quella di essere estremamente all-round e facilmente gestibile in navigazione. Il progetto è incentrato verso la ricerca delle più alte prestazioni e semplicità di utilizzo nelle andature larghe, in particolare quelle comprese tra i 100° e i 160° di vento apparente.
In queste situazioni la velocità è principalmente garantita dal dislocamento estremamente contenuto, dalla superficie velica, dalla forma della carena caratterizzata da sezioni molto potenti. La velocità alle andature cosiddette “di potenza” è ottenuta invece grazie a un ulteriore incremento del momento raddrizzante dato da circa 1000 litri di zavorra liquida che contribuiscono anche all’assetto longitudinale. In fase di progettazione si è inoltre dovuto tener presente delle richieste operate dal nuovo regolamento in materia di sicurezza e in particolare rispondere ai nuovi requisiti di stabilità imposti dalla Fico (Federazione Internazionale Classe Open). Una delle scelte praticamente “obbligate” da queste nuove regole è l’adozione della chiglia basculante, particolare di delicata progettazione e utilizzo che però, oltre a facilitare l’innesco di un momento positivo a barca rovesciata e quindi a garantire la completa autoraddrizzabilità dell’imbarcazione, garantisce anche altissime prestazioni alle andature portanti e possibilità di gestione più semplificata rispetto alla sola zavorra liquida.
La timoneria deriva direttamente da quella messa a punto per il nostro ultimo prototipo Mini 650. I timoni sono infatti esterni completamente in carbonio con fittings in acciaio speciale. Il piano velico è particolarmente flessibile e legato all’esigenza di estremizzare le velocità alle andature larghe o a rotta imposta. È previsto l’utilizzo di un bompresso fisso per murare alcune vele di prua e avanzare così il centro di spinta. L’albero in carbonio è dotato di doppi paterazzi e di crocette quartiere a murata, secondo lo stato dell’arte di questo tipo di imbarcazione. La costruzione è completamente in composito. Sandwich in Pvc e Kevlar per lo scafo e sandwich in Pvc e carbonio per la coperta e le strutture. La configurazione delle appendici è caratterizzata dall’adozione di una chiglia pivottante estremamente sottile realizzata in acciaio speciale e dotata di bulbo terminale.
I timoni sono i caratteristici gemelli elettrici e a prua una particolare configurazione “canard” mobile conferisce la necessaria flessibilità d’uso per adeguare la configurazione alle diverse andature e condizioni meteo”.
SCHEDA TECNICA
Lunghezza 15.24 m + 1.45 m bompresso
Larghezza 4.73 m
Dislocamento 7,50 t
Pescaggio 4.10 m
Superficie velica in bolina 240 mq
Gennaker testa 280 mq
CHI E’ ANDREA MURA
Andrea Mura è nato a Cagliari il 13 settembre 1964 e ha una lunga e prestigiosa storia sportiva: 8 anni di Squadra Nazionale FIV, 3 campagne olimpiche, una di Coppa America come randista sul Moro di Venezia. Nel 2006 ha messo in acqua l’Open 50 Vento di Sardegna. Nel mirino di Mura, tra le altre, sono finite la Route di Rhum, vinta nel 2010, la Two Star e la Québec-Saint Malo nel 2012 e la Ostar, vinta in tempo reale nel 2013.
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