Continuano ad arrivarci email per la rubrica che ha riscosso un gran successo, visto che siete voi ad animarla con la vostra creatività da lupi di mare. Vi abbiamo chiesto di mandarci le foto dei vostri lavori “intelligenti” a bordo, e stiamo continuando a ricevere le vostre mail corredate di soluzioni ingegnose. Vi ringraziamo e continuiamo a pubblicarle: è proprio vero che gli italiani conoscono bene l’arte di arrangiarsi. Dimostrateci di amare la vostra barca, inviateci le foto dei vostri lavori creativi a bordo unite a una piccola spiegazione e noi vi premieremo con la mitica B-shirt “Ti Amo” firmata da Davide Besana (in calce troverete tutte le istruzioni per partecipare).
IL ROLLBAR PER I PANNELLI SOLARI
Il signor Sarti, non sappiamo il nome se non che comincia per P., si è costruito il rollbar per i pannelli fotovoltaici. “L’ho realizzato in acciaio inox aisi 304, con del tubo di diametro 25 saldato a TIG”, racconta. Il suo commento della foto che ci ha mandato: “A dritta della barca si vede un tubo inox (solitario), sarà il supporto del radar e di una piccola gruetta manuale, per il fuoribordo del tender. In questo momento il tubo è in prova, uando avrò finito il tutto, arriverà un’altra foto”. Ci faccia sapere se il suo lavoro si è rivelato “smart”, le premesse sono buone, signor Sarti!
IL “SALVA-TESTA”
Il “salva-testa” altro non è che un freno per boma artigianale ed economico, che ha ideato Fiorenzo Longhi a bordo del suo Explorer 20 “Annina”. Lasciamo a lui la spiegazione: “Si tratta di un semplice “otto” da alpinismo, acquistato da Decathlon per ben 6 euri. Si fissa sotto il boma, in corrispondenza dell’attacco del vang e ci si fa scorrere all’interno una cimetta da 6 mm le cui estremità si fissano alla base delle sartie con un nodo di facile gestione: ben cazzata con venti sostenuti, leggermente lasca con le ariette. Vi assicuro che il tutto funziona egregiamente, e con la giusta regolazione si effettua la strambata in tutta sicurezza, senza preoccuparsi di cazzare la scotta o il trasto di randa. Il sistema è migliorabile, rinviando le drizze in corrispondenza del carrello del fiocco ed aggiungendoci dei bozzelli con strozzatore. Così facendo si libera completamente il passavanti, altrimenti attraversato dalle drizze in tensione.
PER LA DIFFERENZIATA IN BARCA
La vulcanica Giovannella Fresi ci ha segnalato due accorgimenti che rendono più comoda la vita a bordo. Ci spiega il primo: “Chi va in barca ben conosce la problematica dei rifiuti a bordo, soprattutto se, come si dovrebbe fare, si vogliono anche differenziare. Per uscite giornaliere, o comunque di pochi giorni, fatta eccezione per il solito sacco di raccolta per la plastica ingombrante (bottiglie ecc) ho realizzato tre piccoli contenitori tagliando dei bidoncini da 5 litri tipo quelli per l’acqua distillata e li ho posizionati sotto il primo gradino della scaletta per accedere sottobordo tenuti in posizione da elastici fissati a gancetti in plastica che possono essere di vario genere (io ho utilizzato quelli aperti per poter sganciare facilmente gli elastici e svuotare i bidoncini). Ogni contenitore serve per un tipo diverso di rifiuto, carta, plastica ed indifferenziato e sono comodissimi per molti fattori. Occupano uno spazio altrimenti inutilizzato senza infastidire l’uso sicuro della scaletta, consentono di gettare direttamente dal pozzetto piccoli rifiuti /fazzoletti, tetrapck di succhi di frutta, bicchieri di plastica ecc ) senza avere scomodi sacchetti in pozzetto e sono facilissimi da svuotare”.
IL PORTA-CARTOGRAFICO
Prosegue Giovannella: “Un secondo lavoro l’ho realizzato per poter utilizzare il gps cartografico sia dal tavolo di rotta, magari alla fonda od in porto, che dal pozzetto in navigazione. Ho realizzato un supporto in legno che si incastra perfettamente sul fondo del binario che serve per contenere il pannello frontale di chiusura della barca. Ho dovuto sagomare con pazienza una listello di legno facilmente reperibile su cui ho avvitato una tavoletta a cui ho poi applicato il supporto standard del mio gps. Il risultato è stato ottenere la possibilità di utilizzare facilmente ed in posizione ben visibile lo strumento in navigazione e di toglierlo con facilità a fine navigazione per utilizzarlo sul tavolo di rotta. Si limita un pochino il passaggio per scendere sottocoperta in navigazione, ma una volta fatta l’abitudine è solo una comodità”.
PAGLIOLATO LOW COST
Chiudiamo con il lavoro di Luca Peroni, che illustra “il rifacimento del pagliolato “low cost” utilizzando liste di compensato marino verniciate (spessore 6mm) alternate a listelli in faggio (5x5mm) incollate sul vetusto pagliolato del mio” Whisky” Verl 790. Tra colle, legname e vernici per fare circa poco meno di 3 mq ho speso circa 100euro. E’ da due anni in opera e non ho avuto alcun problema”.
QUI TROVATE LA PRIMA “CARRELLATA” DEI VOSTRI LAVORI DI BORDO
QUI TROVATE LA SECONDA PUNTATA DELLA RUBRICA
COME PARTECIPARE
Partecipare è facilissimo: basta mandare una mail che abbia come oggetto “Lavori a bordo” all’indirizzo speciali@panamaeditore.it con allegate una o più foto della soluzione “personalizzata” che avete adottato e una breve spiegazione del lavoro e del perché avete deciso di effettuarlo.
CHE COS’È LA B-SHIRT?
Richiesta, desiderata, ricercata. La B-shirt è una maglietta bianca con stampata in grande formato una strepitosa vignetta esclusiva del “maestro” dell’illustrazione velica Davide Besana. Un “Ti Amo” che esprime in due parole tutta la passione e il tempo che ogni armatore dedica alla propria imbarcazione.
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1 commento su “Lavori creativi a bordo, la rubrica in cui siete protagonisti: continuano ad arrivarci mail”
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