Andrea Mura: il “cacciatore del vento” rivuole la Route du Rhum e sogna il Vendée Globe
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Grandi novità per il campione sardo Andrea Mura e per il suo Open 50 Vento di Sardegna. Un nuovo sponsor, Ubiquity, società specializzata nella gestione dei servizi mobile professionali, ha scommesso da questa stagione sul suo talento. Durante l’ultima conferenza stampa il navigatore cagliaritano ha poi scoperto le carte del suo futuro: per il 2014 l’obiettivo è difendere la vittoria conquistata alla Route du Rhum nel 2010 (partenza 2 novembre 2014 da Saint Malo con arrivo in Guadalupe), per il 2015 punta tutto sulla vittoria del Rolex Fastnet Race, ma il sogno è rivolto al 2016 e si chiama Vendée Globe, la regata senza scalo in solitario intorno al mondo a cui, dal 2012, Mura desidera partecipare. “Il mio obiettivo è contrastare l’egemonia francese in Oceano, dimostrare che posso dire le mia anche se non ho una formazione oceanica come i cugini d’oltralpe ma arrivo dalle regate tra le boe. La sfida è proprio questa: trasportare in oceano la mia esperienza. Sicuramente l’ho dimostrato vincendo la Route du Rhum, nessun italiano c’era mai riuscito prima. Nel 2010 ho impiegato 19 giorni, ora punto a farla in 17. Come sempre, cercherò di fare una regata che non sia incentrata sugli avversari ma sul vento, quello che so fare meglio è proprio interpretare la meteorologia, materia che mi affascina molto. Abbandono la flotta e seguo il vento”.
PREPARARSI A NAVIGARE IN SOLITARIO
Si sa, una delle difficoltà più grandi di regate come la Route du Rhum è la sfida contro i propri limiti nella navigazione in solitario. “La mia preparazione non prevede sedute per il sonno e per la mente ma piuttosto cerco di riposarmi psicologicamente ricercando dentro di me la voglia di combattere e di vincere. Lavorare sulla barca per prepararla al meglio è il mio modo per ritrovare la fame di lottare e la voglia di navigare, in questo modo arrivo sulla linea di partenza che sono una bestia, un guerriero“.
VENTO DI SARDEGNA “DIMAGRISCE” DI ALTRI 250 KG
In vista della prossima Route du Rhum Andrea Mura è riuscito a far perdere altro peso alla barca progettata da Umberto Felci (dopo averne già modificato il siluro). La definisce una svolta “alla francese”: niente più acqua dolce a bordo, il titanio andrà a sostituire tutte le parti in acciaio, rinuncerà al dissalatore e utilizzerà batterie al litio di ultima generazione. Inoltre ha aumentato la portata dei ballast a 1100 kg per migliorare il momento raddrizzante, ha sostituito i garrocci con degli avvolgibili in alluminio che, anche se meno performanti, gli permetteranno di guadagnare in sicurezza e rapidità nei cambi di vele a prua. A migliorare le prestazioni ci sarà poi un nuovo pilota automatico capace di anticipare i movimenti della barca grazie a una bussola con processore a sei assi e un’innovativa antivegetativa al carbonio.
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