Storie di Velisti – Michele Paoletti, un “Benjamin Button” verso Rio 2016
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GIOVANISSIMO IN ALTURA
Inizia giovanissimo la sua carriera nell’altura: a 17 anni vince il Mondiale della VI classe IOR e il Giro d’Italia; bissa il titolo iridato l’anno successivo assieme a Vasco Vascotto, trionfando anche al Campionato Italiano IMS e alla Coppa d’Autunno. Nel ’94, ’95 e ’97 è nuovamente campione italiano IMS, nel ’99 ottiene l’oro nazionale tra gli Asso ’99.
LE OLIMPIADI E LA COPPA AMERICA
A Sydney 2000 è olimpico sui Soling con Nicola Celon, con cui vince l’Europeo Match-Race nel 2001. Nello stesso anno si aggiudica il titolo italiano Laser, risultato che ripete nel 2002. Tre anni dopo entra nella squadra di Mascalzone Latino prendendo parte all’America’s Cup di Valencia nel 2007. Continua a dedicarsi alle barche più grandi, partecipa ai più importanti circuiti di altura, poi si innamora del Melges 32 diventando presto uno dei migliori specialisti della classe: nel 2013 vince il circuito europeo delle Melges 32 Audi Sailing Series e chiude sulla piazza d’onore il Mondiale, su Fantastica dell’armatore Lanfranco Cirillo.
IL PIU’ FORTE FINNISTA ITALIANO
Ma Paoletti ama mettersi in discussione e decide di ritornare sulle classi olimpiche dopo più di dieci anni, per sentire il brivido dell’acqua e del sale sulla faccia. Nonostante debba dividersi tra il Finn e il Melges 32, il 2013 lo vede dominare quattro delle otto tappe della Coppa Italia di classe (alle altre quattro non ha partecipato): inoltre conquista il sesto posso assoluto al Mondiale Finn di Tallinn (Estonia) e trionfa al Campionato Russo, rivelandosi, a quasi 40 anni, il più forte finnista italiano. A differenza della maggior parte dei componenti della Nazionale, militanti nelle file delle Fiamme Gialle o dell’Aeronautica Militare Paoletti, in forza al Circolo Canottieri Aniene, gode del sostegno economico di Lanfranco Cirillo, che ha deciso di sponsorizzare la sua campagna olimpica con il Fantastica Sailing Team. Arriverà un po’ “attempato” in Brasile, ma la recente vittoria del Mondiale Laser da parte del 40enne Robert Scheidt ha dimostrato come il “fiuto” conti più del fisico. Michele, ti teniamo d’occhio!
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