“Sosti solo poche ore? Vattene”: lo cacciano dal marina e pretendono i soldi
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Ricordate l’articolo che avevamo pubblicato qualche mese fa, che riportava le minacce ad un armatore che aveva ormeggiato in una banchina pubblica (su indicazione della Guardia Costiera) nel porto di Cetraro, in Calabria? Lo avevano “esortato” (pena il taglio degli ormeggi) a spostare la barca nei pontili a pagamento. Riportiamo un’altra disavventura che ci ha segnalato un nostro lettore, Angelo Careccia, armatore di un Bavaria 42, che si è visto “cacciare” dalle banchine del Marina di Nettuno, a Messina, una volta che ha specificato di dover sostare solo poche ore. Sentiamo la sua diretta testimonianza:
“Quest’estate trasferivo la mia barca dall’argentario in Puglia e di conseguenza sono passato da Messina. Arrivato al porto di Messina ho chiesto al marina proprio all’ingresso del porto la possibilità di fermarmi.
Gli inservienti immediatamente disponibili a farci ormeggiare, nell’avvicinarmi alla banchina specifico che vorrei fermarmi solo per qualche ora, il tempo di fare rifornimento ed rinforzare la cambusa, di colpo non c’era più posto! Ci hanno “cacciato” dalla banchina, non vi era più possibilità di ormeggiare. In un attimo era cambiata la situazione.
Entro nel porto per cercare un ormeggio ed era impossibile in quanto il porto di Messina non è assolutamente ricettivo per barche da diporto in quanto ha dei moli molto alti con parabordi enormi per navi di grandi dimensioni. Decido di chiamare la capitaneria per chiedere illuminazioni sul caso e molto tranquillamente mi rispondono di rivolgerci al marina di cui sopra.
Morale, il marina per qualche ora ha poi preteso, ma non ottenuto 100€ più acqua e luce e di conseguenza abbiamo preferito traversare il canale ed andare nel porto di Reggio dove siamo stati ospitati molto più umanamente”.
La frase Vos et ipsam Civitatem benedicimus (“Benediciamo voi e la vostra Città”) è oggi scritta a caratteri cubitali alla base della stele della Madonnina sul braccio estremo del porto di Messina. Un richiamo all’ospitalità vero chi arriva nel porto. Alla faccia dell’ospitalità, verrebbe da dire!
SEGNALATECI I DISSERVIZI
Si tratta dell’ennesimo episodio che non fa bene al settore dei porticcioli turistici italiani, già messo pesantemente in crisi dalla fuga di barche all’estero causata dalle manovre capestro del passato governo Monti. Cosa ne pensate? Inviateci le vostre testimonianze se siete stati “maltrattati” durante le vostre crociere, mandando una mail a speciali@panamaeditore.it oppure scrivendo un messaggio sulla nostra pagina di Facebook!
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17 commenti su ““Sosti solo poche ore? Vattene”: lo cacciano dal marina e pretendono i soldi”
Purtroppo questo é tipico di un paese incivile come il nostro. Ho avuto la fortuna di fare vela in norvegia, un paese “carissimo”, dove tanto per darvi un idea, il biglietto dell´autobus costava 4 euro 3 anni fa. Ebbene per ormeggiare un 32 piedi per una notte si pagava meno di 10 euro! in alcuni porti non ti chiedevano niente, e credetemi ho visto porti turistici con dotazioni impensabili da noi. Tipo toilette pubblica con vasca idromassaggio. Inutile aggiungere che il tutto era estremamente pulito e curato. Altri paesi altra mentalitá. Non so se ci arriveremo mai.
Ogni racconto ha in comune la solita inaccettabile posizione di menefreghismo da parte delle forze di controllo.
Questo è disgustoso.
Massimo
Penso che in casi come questi dovrebbe intervenire la Capitaneria competente. Nel Marina di Messina ci saranno pure dei prezzi esposti, delle regole per gli ormeggi, etc. Tra queste e quelle della navigazione ci devono essere gli elementi perché episodi del genere non accadano. D’altra parte i marina sono in genere in concessione su spazio demaniale e sotto controllo delle Capitanerie. Lasciando stare il commento sul comportamento del marina se si qualifica da solo c’è qualcosa o molto che non va nel funzionamento delle strutture statali, molto forti con i deboli e spesso deboli con i forti …..
Queste cose succedono perch non c’è controlla da parte delle autorità competenti o forse gli sta bene così,è conveniente per tutti.Siamo in una nazione che non vuole capire che stiamo perdendo tutti i valori , quindici giorni fa ero in costa azzurra e faccio presente che tutti i porti da Cannes a Sant Tropez sono pieni di barche grosse scappate dall’italia ,sono da anni che vado in questi posti anche in inverno e non ho mai visto così tante barche ,è possibile che i nostri politici non si rendono conto che devono sistemare le cose sia con le leggi e con l’educazione delle persone che gestiscono le marine. Premetto che io tengo la barca in Italia ,ma mi vedrò costretto a emigrare anche io perché le cose non cambieranno mai. saluti
La sosta temporanea al Marina del Nettuno è da sempre gratis! Abbiamo permesso a centinaia di barche di ormeggiare gratuitamente per soste diurne della durata inferiore a 12 (dodici!!!) ore e includendo i servizi di ormeggio e disormeggio, anche con l’assistenza del battellino di servizio senza mai chiedere un centesimo a nessuno. Così come abbiamo permesso a tanti navigatori giramondo di fermarsi per più giorni senza pagare in caso di cattive condizioni meteo. Non abbiamo mai fatto pagare chi naviga per ragioni diverse dal diporto come le onlus che operano nel sociale o le associazioni sportive.
Chiedo a Careggia di dare indicazioni precise su data e ora dell’ingresso al marina e della comunicazione fatta alla Capitaneria di Porto.
Chiedo invece al Giornale della Vela di voler confermare che dal 1998 ad oggi non sono mai arrivate segnalazioni di questo tipo alla loro redazione.
Il rispetto delle regole, un buon livello di servizio e l’ospitalità hanno sempre guidato il nostro lavoro.
Disponibile a fornire qualsiasi altro chiarimento e, soprattutto, ad intervenire nella remota ipotesi che qualcuno dei nostri marinai (non “inservienti”) si fosse comportato in modo difforme rispetto alle rigorose direttive aziendali.
cordiali saluti
ivo blandina
Pingback: Messina, diportista cacciato dalle banchine: ecco la risposta del marina | Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera
Careccia, non Careggia. mi scuso.
Sono il fondatore dell’associazione Justmen di Venezia, dedicata alla vela d’altura in autonomia per perone disabili. Mi sono un po’ allarmato, ma francamente anche molto meravigliato, di quanto riferito a proposito del marina Nettuno di Messina, che nelle nostre intenzioni potrebbe costituire il fulcro ideale sul quale basare alcune attività con la nostra barca per quanto riguarda Messina e la sua provincia. Non ho conoscenza diretta del marina Nettuno né dei suoi operatori, ma conosco benissimo Messina e la sua gente, per averci vissuto alcuni anni, serbandone un ricordo prezioso per l’accoglienza e il senso di ospitalità e per aver contratto lì il virus della passione marinara che ancora benevolmente mi “affligge”, nonostante le difficoltà della mia sopravvenuta condizione di disabile. Aggiungo che l’ambiente della vela, in una terra in cui la motonautica è prevalente, è “frequentato” da autentici appassionati, da cui mai mi aspetterei comportamenti come quelli descritti. Accolgo quindi con sincero sollievo la risposta di Ivo Blandina (che immagino dirigente del marina) attribuendole volentieri piena credibilità, al di là delle circostanze e dei dettagli che potrebbero chiarire quanto denunciato dall’armatore Careccia.
Vi segnalo che in Danimarca i porticcioli turistici sono dotati di targhette verdi/rosse per segnalare i posti liberi/occupati. Ma la ciliegina sulla torta è il parchimetro per barche: infilando poche corone danesi, ottieni il biglietto che ti consente di rimanere all’ormeggio per il tempo desiderato. Idem per acqua ed elettricità. Non è un film di fantascienza: è la normalità quotidiana in questo porto qui http://marinas.com/view/marina/10718_Gilleleje_Havn__Denmark , dove ho soggiornato con piacere la scorsa estate.
Buon vento a tutti!
Alex
Premetto, che non vedo e non sento Ivo Blandina da circa 12 anni. Durante una parte della mia specializzazione presso la facoltà di Medicina ho abitato in barca ormeggiato al Marina del Nettuno per 2 anni circa. Oltre all’indescrivibile spettacolo, che lo Stretto offre quotidianamente unito a delle strutture galleggianti, che hanno un impatto minimo sul panorama paesagistico, ho avuto io e ho sempre visto trattare con estrema gentilezza ed educazione i naviganti in transito. Ho visto soccorrere imbarcazioni con motori in avaria in condizioni meteo difficili a costo zero. I marinai che, all’epoca lavoravano al marina erano tutti magari di umili origini, ma gente “pulita dentro” ed estremamente educata. A distanza di tutti questi anni non credo, che la proprietà del Marina, che all’epoca aveva voluto dare uno stile abbia poi cambiato anzi magari ci sono ancora gli stessi marinai a prestare servizio.
Con questa mia ho solo voluto portare una testimonianza di un bellissimo periodo della mia vita passato a contatto con delle persone semplici, ma educate valore sempre più raro da trovare.
Cordiali saluti
Dr Cosimo Gambardella
Simile situazione mi si è verificata nel porto turistico di Lipari. Nel mese di agosto di qualche anni fa. Con la mia piccola imbarcazione , con la famiglia e due bambini piccoli , avvicinandosi il tramonto , intorno alle 16,00 circa decidevo di entrare nel porticciolo alla ricerca di un ormeggio sicuro per trascorrere la notte e fermarci qualche giorno in piu’ nelle isole eolie. contattato l’inserviente chiedevo dove poter ormeggiare per trascorrevi la notte. L’inserviente prontamente mi risponde che non vi erano posti i quanto tutto prenotato. Premetto che circa meta’ del porticciolo era ancora vuoto. Chiedo dei posti disponibili per i crocieristi di transito. Manco a parlarne, non ne sono previsti , è stata la risposta. Faccio presente di avere due bambini piccoli. Niente da fare.
Fortunatamente trovai un posto al pontile vecchio dei traghetti e incastrata tra le barche da pesca lì ormeggiate abbiamo trascorso una magnifica notte , senza grossi problemi. Diversamente saremmo dovuti rientrare a casa o rimanere ancorati all’ingresso del porto con tutte le conseguenze facilmente immaginabili. Tale situazione è capitata ad altri. Posso immaginare che se hai conoscenze e molli qualche bigliettone il posto lo trovi, diversamente in mare aperto. Questo è vergognoso perché in mare con la barca non è come con la macchina.
Armatore di un 34 a vela, per oltre un decennio ho fatto base al Marina del Nettuno di Messina e, in tutta onestà, avendo “vissuto” il marina quotidianamente posso testimoniare l’assoluta buona educazione e professionalità di tutto il personale. Al contrario, mi è spesso accaduto di assistere, da parte di skipper ignoranti, supponenti ed arroganti a scene di irreale imperizia i cui esiti, a volte non perfetti, venivano imputati al personale piuttosto che alla propria nautica cafonaggine.
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Mediatore Marittimo che per 3 anni ha lavorato al Marina del Nettuno di Messina, proprio all’ufficio che si occupa degli ormeggi. Conosco perfettamente la linea gestionale dell’azienda e tutti coloro che vi lavorano, in particolare i miei ex colleghi “marinai” – questo è il loro ruolo e titolo, gli inservienti probabilmente li trovate da altre parti – che sono ragazzi di estrema educazione e rispetto, a differenza di alcuni diportisti davanti i quali io stessa a volte ho avuto grandi difficoltà a mantenere un atteggiamento signorile. Chi sosta al Marina del Nettuno di Messina sino a 12 ore non è mai stato tenuto a pagare nulla ed ha sempre usufruito di ospitalità, cortesia, disponibilità e servizi decorosi. Prima di pubblicare un simile articolo sarebbe opportuno verificare coloro che si fanno “fonte” di assurde lamentele come questa, inficiate probabilmente dal proprio stesso modus vivendi et operandi.
Pingback: Diportista “cacciato” a Messina, le ultime precisazioni del Marina del Nettuno | Giornale della Vela - notizie di vela - regate - crociera
Non vedo cosa c’entrino i modesti provvedimenti presi dal governo Monti, le politiche dei porticciolo turistici italiani sono quasi sempre improntate a presunzione e mala educazione. Provate ad entrare nel porticciolo di Olbia a Dx della enorme banchina.
You can take the losses if you’re a real estate professional or if your income
is low, but most investors don’t qualify. Users can contact
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