Wild Oats XI, ecco il DSS in vista della Sydney Hobart. Come funziona?
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Qualche giorno fa avevamo scritto che, in previsione della prossima Sydney Hobart (che partirà il 26 dicembre), il 100 piedi Wild Oats XI, vincitore dell’ultima edizione si sarebbe dotato di DSS (acronimo di Dynamic Stability System), sistema di due “ali” retrattili poste al centro dello scafo. A seconda delle mura, una di queste ali viene aperta sottovento, per garantire una maggiore resistenza allo sbandamento. Ora la modifica è diventata realtà, come si evince dalla foto.
La nuova ala in fibra di carbonio, che è stata realizzata in Nuova Zelanda, è 55 centimetri di larghezza, e quando è in uso si estende per 2,75 metri fuori dallo scafo sul lato sottovento. L’ala a forma alare, quando è a riposo scivola dentro lo scafo, ospitata in in una cassetta orizzontale che si estende attraverso la barca in prossimità del galleggiamento, tra l’albero e chiglia . L’ala si apre e chiude comandata da motori idraulici. Ecco, nel dettaglio, che cosa è e come funziona il DSS.
CHE COS’È IL DSS?
Il Dynamic Stability System è un sistema inventato dai progettisti inglesi Hugh Welbourn e Gordon Kay, ed è il risultato di cinque anni di ricerca (di cui gli ultimi due con Wally Research&Development) e potrebbe costituire una delle più importanti innovazioni degli ultimi anni, in quanto rappresenta un’alternativa alla canting keel. Come la chiglia a pendolo ha la funzione di aumentare la stabilità della barca e quindi la sua velocità. Invece di avere una chiglia da dover sbandare sopravento, una barca dotata di DSS utilizza un’ala (foil) retrattile che genera stabilità e portanza dinamica sul lato sottovento dello scafo. Il Dynamic Stability System funziona su barche sia da regata (l’ORC International lo prevede nelle misurazioni di stazza) sia da crociera, di qualsiasi dimensione. Prima di essere testato in Europa, il DSS ha avuto modo di essere perfezionato in anni di test mettendo sempre in luce tutto il suo potenziale, come aveva detto a suo tempo Gordon Kay: “Durante la sperimentazione lo abbiamo installato su un Open 40 e poi lo abbiamo provato su una deriva di 27 piedi, che rappresenta un modello in scala di un maxi yacht” . Inoltre con il sistema DSS, Wally ha iniziato lo sviluppo del progetto di due nuovi yacht da 100 e 150 piedi e ha ristrutturato un 94 piedi già navigante.
COME FUNZIONA IL DSS?
Come per i canard (le derive di prua), maggiormente utilizzati sui 60 piedi oceanici dei solitari e i Volvo Open 70, l’ala del DSS è contenuta in una scassa, posizionata orizzontalmente e trasversalmente sul fondo della barca. In condizione di vento molto leggero viene lasciata ovviamente all’interno, ma all’aumentare della velocità della barca viene estratta sottovento. Lo slittamento del foil avviene manualmente, con efficienti sistemi di cime e carrelli, anche sulle barche di grandi dimensioni. Gli elementi strutturali dello scafo si trovano tutti intorno all’alloggiamento stagno dell’ala. In caso di impatto con oggetti in acqua, il foil si piega verso poppa; se il carico risulta eccessivo è calcolato per spezzarsi, prima ancora di procurare danni allo scafo. Per il dimensionamento della scassa sono tornati utili gli studi effettuati sulla reazione all’urto dei foil dei multiscafi.
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